Le imprese restano senza sgravi

Appello alla Regione: «Ci sono pochi giorni per rimediare»

TERAMO. Pochi giorni per dare una mano a centinaia di industrie del Teramano. L’allerta arriva da Claudio Ruffini, consigliere regionale Pd, che chiede un forte impegno della Regione per recuperare milioni di euro di sgravi contributivi.
Più di un anno fa, nella stesura di quella che in linguaggio burocratico si chiama zonizzazione 87.3c - dall’articolo del trattato dell’Unione Europea per cui alcune zone svantaggiate possono usufruire di alcune agevolazioni - alcune zone industriali nevralgiche del Teramano risultarono escluse dagli aiuti di Stato. Vennero tagliate fuori le imprese di Giulianova, Tortoreto, Castellalto, Morro d’Oro e Corropoli. Ma ci furono minori sbavature anche in altri centri.

Le industrie ora sono escluse fino al 2013 da aiuti come i crediti d’imposta per investimenti e per nuove assunzioni a tempo indeterminato. La partita non è da poco: il credito in questione va da 333 a 416 euro per ciascun lavoratore. La Provincia cercò di tamponare la falla causata da un errore nella comunicazione delle zone censuarie e chiese una revisione delle zone.

Ruffini ora ha presentato un’interpellanza al presidente della Regione Gianni Chiodi per chiedere che venga rispettata la volontà della Provincia di Teramo di modificare la Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2007-2010 (cioè l’87.3c). «Le modifiche rispettano i criteri degli orientamenti comunitari della Commissione europea», spiega, «ma vanno presentate con una notifica alla Commissione entro il 1º aprile 2010. Una data molto vicina che rischia di far perdere a centinania di aziende aiuti preziosi per rilanciare le attività economiche, soprattutto in questo momento di profonda crisi.

Non mi risulta che la Regione abbia finora interessato lo Stato della richiesta di modifica proposta dalla Provincia di Teramo. Ho chiesto inoltre di sapere se lo Stato ha notificato tale richiesta alla Comunità Europea». Ruffini infine sottolinea la comune volontà sia della precedente giunta provinciale sia dell’attuale: «entrambe sono tornate a sollecitare la Regione per la richiesta di modifica. Chiodi deve intervenire subito».