«Lo spettacolo ricominci» Anche a Teramo la protesta degli artisti 

Manifestazione di attori, registi, musicisti e operatori culturali Il sindaco: «Stiamo individuando spazi per far riprendere l’attività»

TERAMO. Invisibili, ma resistenti. Sono i lavoratori dello spettacolo dal vivo. Il Covid-19 ha fatto tacere la musica, il teatro, fermato la danza, spento gli schermi. E allora ieri nelle piazze italiane gli artisti si sono autoconvocati per far sentire la loro voce, chiedere sostegno e sperare in un nuovo inizio. È finito il tempo di concertini e monologhi da casa, ora si vuol ripartire. Con l’hashtag #convocatecidalvivo è stato proclamato lo stato di agitazione permanente di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura. Anche a Teramo gli artisti hanno manifestato dalle 16.30 con un presidio, nel rispetto del distanziamento, davanti alla prefettura. Chi aveva un copione, chi uno spartito, chi un libro, tutti con la mascherina e la voglia di tornare al lavoro. Con l’attore Giacinto Palmarini, referente per Teramo della mobilitazione, tanti protagonisti della vita culturale cittadina e non solo, confortati dalla presenza degli amministratori. C’erano gli attori Serena Mattace Raso, Erika Di Silvestre, Gabriel Ciarelli, i musicisti Paolo Di Sabatino e Martin Diaz, il disegnatore Carmine Di Giandomenico, il regista Silvio Araclio, lo scrittore Massimo Ridolfi, il curatore di Lectus Renato Pilogallo, la presidente Acs Amelia Gattone, il presidente di Teramo Nostra Piero Chiarini, il presidente provinciale Arci Giorgio Giannella, Luciano Di Matteo (circolo Arci Osirisica), Renato Pisciella (compagnia Gli Sbandati), Roberta Cipollone (Rospo Rosso, Campli), Massimiliano D’Aloiso (La Meccanica delle Tende, Roseto) e altri ancora. La cultura è un bene comune hanno ribadito i manifestanti, che a Teramo come in altre città hanno lanciato i presidi dopo aver chiesto vanamente il 19 maggio alle istituzioni nazionali un reddito di continuità per il settore fino alla ripresa e un confronto tecnico-istituzionale sulla riapertura. «La pandemia», ha detto Palmarini, attore per lo Stabile di Napoli, «ha messo a nudo le croniche criticità del settore. L’assenza di investimenti a livello nazionale e locale, l’assenza di un registro degli attori, per cui è stato difficile individuare i destinatari del sussidio statale di 600 euro erogato dall’Inps, il fatto che alcuni di noi siano autonomi e altri subordinati. E tanto lavoro nero. Chiediamo l’estensione degli ammortizzatori sociali fino alla ripresa completa del settore. Quando i sussidi tra due-tre mesi finiranno i precari dello spettacolo saranno in difficoltà. I ristori per piccole e medie imprese andrebbero estesi alle piccole compagnie teatrali». «L’anno scorso ho lavorato meno di 30 giorni e quindi per lo Stato non esisto. Almeno finora», ha aggiunto Mattace Raso, che ora però potrà contare sul tetto più basso di giornate lavorative, da 30 a 7, fissato dal decreto Rilancio per l'accesso al bonus. «È saltato il 29° MaggioFest di Spazio Tre e non sappiamo quando lo recupereremo» ha detto Araclio, «ci aspettiamo attenzione dalla Regione e dallo Stato». «La cultura è il terzo comparto italiano per produzione di reddito» ha sottolineato il consigliere comunale Luca Pilotti e il sindaco Gianguido D’Alberto ha rimarcato: «La cultura è fondamentale per la ricostruzione del tessuto economico e sociale. Le istituzioni sono vicine alle realtà culturali. Per la ripresa dell’attività all’aperto stiamo individuando gli spazi, che saranno concessi gratuitamente». Parco fluviale e teatro di Campo Boario, ma il Comune sta pensando pure a spazi non suoi, che si offrirà di sistemare e gestire: ex carcere Sant’Agostino (Archivio di Stato), giardino del Regina Margherita (Asp 1), giardino Asl in corso Porta Romana. L’amministrazione attrezzerà gli spazi, ha detto l’assessore alla cultura Andrea Core: «In alcune piazze per un tot di date metteremo a disposizione palchi, service, sedie. Tra una settimana convocheremo al Parco della Scienza le associazioni per programmare insieme luoghi e modi della ripartenza. Inoltre Arca e sala espositiva di via Palma saranno a diposizione gratuitamente».
©RIPRODUZIONE RISERVATA