Mamma per la prima volta a 54 anni 

Al Mazzini con un cesareo dà alla luce una bimba di quasi tre chili, ha fatto la fecondazione assistita fuori regione  

TERAMO. Ha coronato il suo sogno a 54 anni. Dopo anni di speranze e di successive cocenti delusioni quattro giorni fa è diventata mamma. Per la scienza quello che è avvenuto nel reparto di ostetricia del Mazzini è un parto eccezionale, per molte donne è uno sprone a non abbandonare il desiderio di maternità.
I.D.B., 54 anni di Silvi, oggi sarà dimessa, insieme alla sua bambina potrà tornare a casa.
Sia mamma che figlia stanno bene: la piccola pesa 2 chili 935 grammi. E’ nata con un parto cesareo. A seguire la paziente, sia prima che durante la gravidanza è stato il ginecologo Francesco Ciarrocchi.

Da anni il medico è specializzato in procreazione assistita, ma all’ospedale di Teramo è impossibile praticarla in quanto non c’è l’autorizzazione regionale. Tanto che ci fu anche un’inchiesta e un successivo processo, in cui tutti finirono assolti.
La donna ha praticato procreazione medicalmente assistita in una clinica fuori regione sotto la guida di Ciarrocchi e poi ha portato a termine la gravidanza grazie alle cure prestatele nel reparto dell’ospedale di Teramo. «Le gravidanze dopo 42-43 anni sono eventi particolarissimi», sottolinea Ciarrocchi, «e in vent’anni di attività nel reparto di Teramo non ho visto mai partorire una donna che superasse i 50 anni. La signora è stata sottoposta a tutti gli accertamenti e alle pratiche terapeutiche per preparare sia il suo fisico che il suo apparato genitale alla gravidanza. Abbiamo impiegato due anni per ottenere la gravidanza, ma ci siamo riusciti».


I.D.B. racconta volentieri la sia storia, perchè vuole lanciare un messaggio a tante donne nella sua condizione. «Quella di diventare madre era una speranza che coltivavo da tanto tempo», esordisce la neo mamma, «è stato un percorso doloroso, in cui ho subito anche delle umiliazioni. Alcuni medici mi rispondevano “Meglio che lasci perdere” oppure “E’ andata così”. Poi ho conosciuto il dottor Ciarrocchi che mi ha sempre spronato con il suo entusiasmo e la sua vicinanza. Voglio lanciare un messaggio a tutte le donne che soffrono perchè non riescono a diventare madri: dico loro di lottare e di farsi aiutare». La donna è stata aiutata anche dal compagno, che le è stato vicino durante tutto il percorso verso la maternità. «Per me è stato un sostegno», conferma I.D.B. «me ne sono capitate di tutti i colori: non ci credevo finchè non me l’hanno messa in braccio». Respinge con forza l’obiezione più comune: quella di non avere più le forze per crescere un bimbo: «Io ho più forze di una ragazzina, la mia bimba l’ho tanto desiderata che sono piena di energie».
Un sogno che si è realizzato, dunque, anche se non è così per tante donne. La Asl di Teramo, dopo il processo di qualche anno fa, ha tentato di riavere un centro di procreazione assistita di primo livello, ma la Regione non ha dato l’autorizzazione. Attualmente in Abruzzo ce n’è uno di terzo livello ad Ortona, uno di primo livello a Vasto e due privati fra Pescara e Chieti. Ma la parte nord dell’Abruzzo resta sguarnita e gravita su strutture private o pubbliche a Roma o nelle Marche: cercare un figlio diventa costoso e faticoso.
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