TERAMO

Microtumori a cervello e polmoni, cure innovative al Mazzini 

Ottimi risultati dei trattamenti di stereotassi su noduli sotto un centimetro. Il primario di Radioterapia: irradiamo al millimetro le lesioni. Pazienti in arrivo da Abruzzo e Marche

TERAMO. Avviato al Mazzini il trattamento di stereotassi su tumori piccolissimi. L’equipe di radioterapia ha iniziato a fare trattamenti di questo genere su lesioni polmonari e cerebrali di piccolissime dimensioni. «Sono dei trattamenti di alta precisione che permettono di irradiare lesioni anche di piccolissime dimensioni, al di sotto del centimetro, con un notevole risparmio degli organi limitrofi», spiega il primario del reparto, Carlo D’Ugo, «è un tipo di terapia avanzata che ci consente di praticare l’acceleratore “Truebeam”. I primi risultati sono stati molto confortanti, con delle risposte brillanti».

Carlo D'Ugo, primario della Radioterapia all'ospedale Mazzini

Il “Truebeam” è un macchinario all’avanguardia acquistato più di un anno fa dalla Asl e inaugurato a maggio del 2017 dall’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Un macchinario costato 3 milioni 300mila euro, uno dei pochi in Italia, che si somma all’altro acceleratore acquistato nel 2014, il “Trilogy”. L’abbattimento delle liste di attesa e l’innalzamento del livello di cure ai malati di cancro è stato un obiettivo primario del direttore generale Roberto Fagnano, sin dal momento del suo insediamento nel primo mandato. «Se da un lato c’è il peso di ingenti investimenti da parte dell'azienda, dall'altra c'è la soddisfazione dei risultati», commenta D’Ugo, «questa macchina ha il grande vantaggio di permetterci di erogare delle dosi anche altissime di radiazioni in tempi molto brevi e di irradiare con precisione millimetrica il bersaglio. Ad esempio quando trattiamo il polmone siamo in grado di calcolare il movimento del respiro e di irradiare con estrema precisione il nodulo neoplastico».
Finora sono stati trattati in stereotassi una trentina di pazienti «in molti casi con risposta completa, quindi con la scomparsa della lesione trattata», precisa il primario di radioterapia.
Visti i risultati eccellenti, la radioterapia di Teramo è diventata meta di molti pazienti da tutto l’Abruzzo e dalle Marche. «La Asl di Macerata ha chiesto alla nostra Asl di sottoscrivere una convenzione per trattare i loro pazienti», conferma D’Ugo, «in effetti disporre di due nuovi acceleratori all’avanguardia ci ha permesso di accrescere ulteriormente la mobilità attiva del reparto. Nel contempo sono state ridotte le liste di attesa, con “tempo zero” per i trattamenti più urgenti. Da un periodo in cui i teramani erano costretti a migrare per sottoporsi a radioterapia, ora siamo diventati un polo attrattivo».
Determinanti sono stati i due acceleratori lineari, certo. «Negli ultimi quattro anni è stata completamente rinnovata tutta la dotazione strumentale, ma basilare è anche la gentilezza, l'approccio di massima disponibilità nei confronti del paziente. Si tratta di pazienti fragili, traumatizzati dalla diagnosi che vanno accolti e trattati con ancora più sensibilità», sottolinea D’Ugo, «in questo è importassimo il personale, tutto giovane e motivato. Fondamentale, per il raggiungimento del risultato è inoltre la collaborazione con l'Uoc di fisica sanitaria diretta da Giovanni Orlandi».
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