Minaccia l’ex moglie con una bara

La mette sul letto matrimoniale, imprenditore finisce nei guai.

TERAMO. Insulti, minacce di morte via sms e una bara sistemata sul letto matrimoniale della ex moglie: è finita in un’aula di tribunale la storia di due coniugi di Montorio ormai separati. A portarcela è stata la donna, che però nell’ultima udienza ha deciso di ritirare la costituzione in parte civile.
Resta la querela. La prossima udienza, davanti al giudice monocratico Giovanni Cirillo, ci sarà il 18 febbraio. Data per cui è attesa la sentenza.
L’uomo, 50 anni, difeso dall’avvocato Franco Patella, è imputato per maltrattamenti e minacce. La donna, una impiegata di 48 anni, ha raccontato che per anni, ancora prima della separazione, l’uomo l’avrebbe maltrattata e picchiata, in alcune occasioni anche davanti a testimoni. Ma non solo.

Oltre ai maltrattamenti e agli insulti, ci sarebbero state anche le minacce. Continue e di vario genere. Come quella della bara di cartone lasciata sul suo letto mentre lei era al lavoro. «Un incubo», ha raccontato l’impiegata nel corso della sua testimonianza davanti al giudice, «da cui forse non uscirò mai».
Nel corso della sua deposizione la donna ha raccontato di essere stata perseguitata anche sul posto di lavoro. «Una volta», ha detto, «mi ha lasciato una busta della spazzatura contenente i miei vestiti e le mie scarpe. Quando la busta è stata aperta da una collega ho trovato i vestiti e le scarpe tutti tagliati e mescolati a della spazzatura».

E poi ci sarebbero stati vari inseguimenti per strada. «Stavo tornando a casa con una mia amica», ha raccontato ancora la donna, «e quando l’ho riportata davanti alla sua abitazione ho visto che c’ era lui. Sono ripartita subito e lui mi ha seguita, cercando spesso di tamponarmi e farmi andare anche fuori strada. Sono stata costretta a chiedere aiuto ad altri automobilisti per farlo allontanare». La donna ha detto di non aver denunciato subito l’ex marito per amore dei figli. «Ma ad un certo punto», ha raccontato in aula, «mi sono accorta che la mia vita era diventata un inferno e che non potevo più continuare così.

Mi sono sentita in pericolo e ancora oggi, quando vado al lavoro o faccio una passeggiata, mi sento in pericolo. Ho sempre paura che lui sia da qualche parte». E davanti al giudice sono sfilati anche alcuni familiari della coppia, che hanno confermato le tensioni e il difficile rapporto tra i due coniugi. L’uomo, un piccolo imprenditore, ha sempre respinto ogni accusa. La donna, che inizialmente si era costituita parte civile, di recente ha deciso di ritirare questa richiesta, facendo rimanere solo la querela.