Morgan Carbon, sciopero contro il lavoro precario

2 Ottobre 2021

MARTINSICURO. Stabilizzazione dei precari nel settore produttivo, che è sottodimensionato, evitando il rischio di tornare a una significativa presenza in azienda di lavoratori somministrati. questa è...

MARTINSICURO. Stabilizzazione dei precari nel settore produttivo, che è sottodimensionato, evitando il rischio di tornare a una significativa presenza in azienda di lavoratori somministrati. questa è la richiesta dei lavoratori della Morgan Carbon (ex Ebn) che ieri mattina hanno scioperato allestendo un presidio in via Roma davanti ai cancelli dello stabilimento truentino dell’azienda inglese del settore chimico.
Uno sciopero a cui ha aderito oltre il 90% dei circa 160 impegnati a Martinsicuro e la quasi totalità degli addetti alla produzione, per evidenziare «tutto il proprio dissenso», come hanno detto i cinque rappresentanti sindacali Mirko Ricci, Claudio Cicconi, Francesco Cancellieri, Davide Allegri (Filctem-Cgil) e Gianni Graccio (Femca-Cisl), «verso la politica aziendale relativamente al ricorso dei lavoratori somministrati in luogo di coloro che hanno maturato esperienze importanti ma che di fronte a delle assunzioni non vengono stabilizzati, affinché non si torni a un abuso dei contratti in somministrazioni». I rappresentanti sindacali rimarcano che l’azienda che lavora con continuità ma il personale impegnato e sottodimensionato. «Dopo alcuni incontri», continuano, «l’azienda ha chiuso il dialogo ritenendo terminata la contrattazione. Ci siamo riuniti in assemblea e abbiamo deciso per lo sciopero. Quello di oggi potrebbe non essere il solo momento di contrarietà alla linea dell’azienda. Continueremo a valutare la situazione e potrebbero essere prese altre iniziative a tutela dei lavoratori che da anni sono parte integrante dell’azienda».
Oltre alla stabilizzazione dei precari i rappresentanti sindacali indicano anche il problema del Green pass, che dal prossimo 15 ottobre sarà obbligatorio per i lavoratori per entrare nello stabilimento ma per cui non è stata ancora trovata una soluzione. Tra le proposte avanzate dai lavoratori c’è il rimborso delle spese per i tamponi, anche se sono pochi gli addetti senza vaccino.
Sandro Di Stanislao
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