Mosciano Sant'Angelo, preso in custodia un pitbull che da giorni girava libero

In azione, tra via Terracini e la zona Peep, la polizia locale e il personale del servizio veterinario della Asl: l’animale si era intrufolato in una palazzina impedendo ai condomini di uscire di casa
MOSCIANO SANT’ANGELO. Il sindaco di Mosciano Sant’Angelo Giuliano Galiffi e l’amministrazione comunale ringraziano il comando della polizia locale e il personale del servizio veterinario della Asl di Teramo per l’operazione che ha permesso, stamane intorno alle ore 7:30, di prendere in custodia un cane di razza pitbull che già da alcuni giorni girava incustodito, infastidendo i passanti e gli altri animali, nell’area tra via Terracini e la zona Peep.
L’animale era entrato in una palazzina di via Falcone impedendo di fatto alle famiglie presenti di uscire dallo stabile tanto che i ragazzi hanno perso lo scuolabus che li attendeva per portarli a scuola. Solo a seguito dell’intervento della Polizia Locale e del personale del Servizio Veterinario della Asl di Teramo l’animale è stato catturato in sicurezza senza conseguenze per persone e animali.
“Erano alcuni giorni che il cane girava incustodito per il territorio comunale, ma ogni volta che si provava a fermarlo si dileguava, oggi grazie al pronto intervento messo in campo dai nostri agenti e dal personale del Servizio Veterinario il pitbull è stato preso e, al momento, si trova presso il canile sanitario della Asl di Teramo”, spiega Galiffi. “L’animale ha il microchip quindi risaliremo al proprietario che ha omesso la custodia, intanto prepareremo l’ordinanza di sequestro dello stesso”.
Il Comune di Mosciano Sant’Angelo ricorda, con l’occasione, a tutti i proprietari di animali di prestare la massima attenzione e di tenerli custoditi al fine di non arrecare danni e disagi alla collettività. “Proseguiremo a vigilare, tramite la polizia locale, affinché non si verifichino più tali incresciose situazioni sul nostro territorio con animali lasciati liberi ed incustoditi che arrecano noia e danni alla cittadinanza”, conclude Galiffi.
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