Ospedale Atri, il Consiglio di Statoferma la chiusura dei reparti

13 Settembre 2011

Accolta l'istanza cautelare presentata dal sindaco di Pineto, insieme ai consiglieri di opposizione del Comune di Atri e di Silvi, contro il piano di riorganizzazione della Asl

TERAMO. Accolto dal Consiglio di Stato il ricorso contro la chiusura dei Reparti dell'Ospedale di Atri. Nelle motivazioni si legge che "allo stato, appare estremamente grave e urgente il pericolo per la collettività che discenderebbe dall'immediata disattivazione dell'Unità Coronarica, dalla chiusura del reparto di psichiatria, nonché dalla soppressione dell'Unità di Urologia, ove prevista anch'essa nel piano di riorganizzazione dell'Ospedale di Atri". Così il Magistrato delegato della Sezione Terza del Consiglio di Stato della Repubblica Italiana, ha dato ragione all'istanza cautelare presentata da Luciano Monticelli, Sindaco del Comune di Pineto, insieme ai consiglieri di opposizione del Comune di Atri e di Silvi.

Il Partito Democratico provinciale, ritiene particolarmente significative le parole usate dal magistrato perché, "nonostante accusato di essere il partito del no, il partito della conservazione a tutti i costi, tali parole chiariscono perfettamente qual è lo spirito con cui il Pd, i suoi Sindaci e la sua Dirigenza tutta affrontano il nodo della riorganizzazione della sanità in provincia di Teramo.

"Non siamo mai stati contrari ad una riorganizzazione", commenta Robert Verrocchio, "attivata per prima già dalla precedente Giunta Regionale di centro-sinistra, ma ci siamo sempre fieramente opposti a che decisioni rilevanti per i cittadini venissero prese nel chiuso delle stanze del Commissario regionale o addirittura del Direttore Generale della Asl di Teramo. Il Commissariamento, come istituto giuridico, pone seri interrogativi sulla qualità della democrazia che si avvale di esso. Una democrazia diminuita, poiché le decisioni non sono prese nelle sedi pubbliche preposte, e gli atti non sono sottoposti al controllo da parte della minoranza, e quindi si abbattono sulla testa dei cittadini tout court, a volte - come nel caso di Atri - con una violenza inimmaginabile. Non siamo ostinatamente contrari ad una riorganizzazione che prima di chiudere servizi e Ospedali, garantisca la salute dei cittadini con adeguati servizi territoriali e con un sistema di gestione delle emergenze e urgenze sanitarie assolutamente efficiente e - soprattutto - efficace. Quello che abbiamo visto finora, invece, è una politica di soli tagli che si è abbattuta perfino sulle postazioni del 118. E ancora un brivido ci percorre la schiena, a ripensare a quanto dichiarato da Varrassi al consiglio provinciale sulla sanità 'dimostratemi che (il servizio, n.d.r.) serviva, e tutto tornerà come prima'. Come bisognerà dimostrarglielo? Forse sacrificando vite umane?".

© RIPRODUZIONE RISERVATA