Ospedale Teramo, malati al caldo 870 firme per protestare

Parte forte la petizione del centrosinistra contro i reparti non climatizzati. Di Bonaventura (Idv) è certo: «Supereremo le quattromila adesioni»

TERAMO. Reparti dell’ospedale come forni crematori. La denuncia dei disagi subiti dai ricoverati al Mazzini in questa estate caldissima pubblicata sul Centro non è caduta nel vuoto. Il caso è stato infatti sollevato dal consigliere comunale dell’Idv Valdo Di Bonaventura che dopo aver rivolto un appello ai vertici della Asl a provvedere a climatizzare i molti reparti senza condizionatori, caduto nel vuoto, ha avviato una racconta di firme. In soli 12 giorni l’intraprendente consigliere, supportato da alcuni volontari ha racconto 870 firme. «Una cifra ragguardevole se si pensa che siamo in periodo torrido, ma puntiamo a superare le quattromila, esordisce Di Bonavenura che ricorda come la petizione popolare con tanto di documento di riconoscimento, iniziata e promossa dal laboratorio delle idee del centrosinistra il 21 luglio si propone di sollecitare la dirigenza Asl su alcuni argomenti ritenuti basilari per l’assistenza sanitaria nel Teramano.

«Parliamo della climatizzazione dei reparti, visto che l'estate ha portato quel caldo afoso che tanto disagio sta creando a tutti ma soprattutto a ai pazienti ricoverati in ospedale che hanno, con le problematiche di salute, dovuto affrontare con grave disagio il caldo torrido delle stanze ospedaliere», spiega il consigliere d’opposizione, «ma parliamo anche del problema delle liste d'attesa che nonostante le promesse espresse dal nostro manager in più di un occasione ad oggi i tempi delle prestazioni sono ancora inaccettabili. E del potenziamento del day hospital oncologico che carente di personale non riesce ad assicurare quel minimo di accoglienza e assistenza dovuta di chi vive un momento drammatico della propria vita».

Di Bonaventura ringrazia i volontari che stanno raccogliendo, insieme a lui le firme e annuncia che fino al 24 la raccolta sarà sospesa, ma subito dopo riprenderà, anche nei centri dell’interno.

«D’altronde c'è un silenzio assordante sulle questioni poste al primo cittadino quale responsabile massimo della sanità cittadina e del presidente della commissione sanità del Comune di Teramo. E' evidente il forte conflitto d'interesse che esiste per i due soggetti visto che sono dipendenti della Asl e quindi fortemente condizionati nella loro attività di controllo sulla sanità. Quindi se da un lato si sbandiera di aver risanato il bilancio della sanità, noi contribuenti abbiamo continuato a pagare a peso d'oro ticket e prestazioni sanitarie, a vedere allungate le nostre liste di attesa per esami diagnostici e visite specialistiche e diminuiti gli standard di qualità delle prestazioni e far vivere i pazienti in reparti con temperature africane».

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