Peschereccio affonda nel porto, recupero difficile

Giulianova, l’imbarcazione di un pugliese si è inabissata all’alba al molo nord Fino a tarda sera le operazioni per imbracare il natante e portarlo a secco

GIULIANOVA. Il peschereccio Nuova Santa Barbara I, di un armatore pugliese e ormeggiato al molo nord del porto di Giulianova, è affondato alle prime ore di ieri, probabilmente (ma le cause sono in corso di accertamento) per un errore umano. Le operazioni di recupero dell’imbarcazione dal peso di 69 tonnellate, particolarmente difficili, sono andate avanti fino a tarda sera.

L’allarme, ieri mattina, è stato dato dal custode del porto alle 8,30 e poi sono partite le chiamate ai vigili del fuoco di Roseto per riportare a galla l’imbarcazione di 14 metri. Il peschereccio si trovava ormeggiato in mezzo a due altri pescherecci (in terza posizione partendo dal molo). Il proprietario dell’imbarcazione si è recato al porto appena saputo dell’accaduto e ha assistito alle operazioni di imbracatura e issaggio del mezzo nautico, attraverso due grosse gru, di una ditta privata, e con l’aiuto della squadra sommozzatori dei vigili del fuoco di Roseto (in serata se ne è aggiunta una seconda) e di una squadra di terra. A rendere tutto più difficile è stata la fanghiglia che ha invaso la barca e l’ha resa più pesante. Anche gli uomini della capitaneria di porto, agli ordini del comandante Sandro Pezzuto, hanno assistito alle manovre di soccorso del natante, forse affondato perchè qualcuno ha dimenticato di chiudere la bocchetta dell’acqua, anche se è un’ipotesi che va ancora verificata: l’ispezione dell’imbarcazione, nel cantiere del porto, è prevista per stamattina. Il Santa Barbara, per fortuna, durante l’inabissamento non ha riportato danni al serbatoio e dunque non c’è stata nessuna fuoriuscita di carburante o olii del motore. La capitaneria di porto, tuttavia, proprio per scongiurare simile ipotesi, aveva posizionato una barriera protettiva per circoscrivere l’area.

Il natante è lo stesso in cui, nel 2007, perse la vita Giovanni Dell’Olio, di Bisceglie, figlio 16enne del proprietario, in seguito ad un urto violento sugli scogli del porto di San Benedetto a causa del mare grosso.

Margherita Totaro

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