Bimbo nato morto, chiusa l’inchiesta. Il gip: «Medici negligenti, ma non c’è stata colpa»

12 Maggio 2025

Ospedale Mazzini di Teramo. Il giudice ha disposto l’archiviazione per i nove finiti sotto accusa. Per l’autopsia il decesso fu causato dal distacco della placenta

TERAMO. I passaggi obbligati dei fascicoli giudiziari scandiscono tragedie che con il tempo possono solo diventare più dolorose. Come quella di una mamma e di un papà che da due anni piangono il loro bambino nato morto all’ospedale Mazzini a fine gestazione per – così ha stabilito l’autopsia – un distacco della placenta.

Il giudice Lorenzo Prudenzano ha disposto l’archiviazione per i nove indagati per omicidio colposo, tra medici ed ostetriche dell’ospedale Mazzini. Lo ha fatto accogliendo la richiesta fatta dal pm Francesca Zani dopo una consulenza tecnica con una successiva integrazione della stessa e respingendo sia la richiesta di incidente probatorio sia l’opposizione presentata dai genitori del piccolo rappresentati dall’avvocato Gennaro Lettieri. Ma è un’ordinanza di archiviazione in cui il giudice non esita a definire «negligente» la condotta degli indagati.

Va ricordato come la Cassazione in merito a presunte responsabilità mediche abbia stabilito, ormai da tempo, che se non esiste un nesso di causalità tra il fatto e la conseguenza, o almeno se è impossibile provarlo in un processo, la Pubblica accusa deve fare un passo indietro: un principio che i giudici della Suprema Corte hanno ribadito più volte, anche a sezioni unite, dopo l’ ormai famosa sentenza Franzese. Ed è questo il punto di partenza della richiesta di archiviazione laddove il pm ha scritto: «Nel caso di specie i consulenti hanno escluso la possibilità di ravvisare con il grado di certezza richiesto dalla norma penale non nesso di causalità tra le omissioni (pur ravvisate) dei sanitari e l’evento morte. Ciò di conseguenza impedisce a questo pubblico ministero di formulare una ragionevoli prognosi di condanna e, dunque, di esercitare l’azione penale».

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