Pochi posti per i malati teramani a Pescara 

Lo denuncia il consigliere regionale Mariani: «Sono due letti di terapia intensiva e 10 di sub intensiva»

TERAMO. «Quanto sono lontani i tempi in cui si inaugurava in pompa magna e con le consuete passerelle politiche il Covid Hospital a Pescara questa estate!». Comincia così una polemica nota del consigliere regionale, e capogruppo di “Abruzzo in Comune”, Sandro Mariani (nella foto), che continua: «A sentire il presidente Marsilio e l’assessore Verì questa struttura, costruita con i soldi di tutti gli abruzzesi, doveva essere al servizio di tutta la regione con i suoi 181 posti letto, dei quali 40 in terapia intensiva. Peccato però che alcuni giorni fa siano iniziate a circolare alcune voci non proprio rassicuranti in tal senso. Pare infatti che alcuni ricoveri provenienti dalle altre Asl abruzzesi sarebbero stati rifiutati, per non parlare del rincorrersi di notizie su carenze di personale che impedirebbero di attivare tutti i posti letto! Ovviamente Marsilio e Verì hanno smentito. Peccato però», dichiara Mariani, «che ci sia una delibera del direttore generale della Asl di Teramo di appena quattro giorni fa, la 1599 del 23 ottobre 2020, che sconfessa completamente il governatore e l’assessore alla sanità! Questa infatti svela come i cittadini teramani potranno “fruire”, solo in caso di emergenza, delle cure del nosocomio pescarese: a disposizione ci sono però appena due posti letto di terapia intensiva sui 40 disponibili e 10 di sub intensiva in cambio di sei unità di personale infermieristico a comando presso il Covid Hospital di Pescara fino a fine emergenza, a completo carico della Asl di Teramo!».
Mariani, ironicamente, si chiede: «Ma la struttura non è stata costruita anche con i soldi dei teramani? Non doveva essere al completo servizio di tutti gli abruzzesi? E sarebbe dunque questo il grande vantaggio per la nostra provincia che, ancora una volta, si vede scippare risorse e personale a vantaggio di Pescara e della sua sanità? In pratica i teramani rischiano anche di vedersi rifiutati i ricoveri nei posti a loro riservati se questi sono già occupati da pazienti locali… ovviamente curati anche dalle sei unità pagate dalla Asl di Teramo! Ma che siamo per caso su “Scherzi a Parte”?», si chiede ancora Sandro Mariani.
E continua: «Mi chiedo se per caso i consiglieri e gli assessori teramani “dormano” mentre Marsilio e i suoi penalizzano la nostra provincia relegandoci a elemosinare posti letto vitali per gestire l’emergenza Covid-19! Intanto nel Teramano si discute, tra le solite lotte di campanile interne al centrodestra, di riconvertire un intero ospedale, quello di Atri, a presidio Covid perché quello regionale di Pescara per noi teramani è off-limits. Ora basta: chiediamo di sapere, con somma urgenza, a che punto si trova il potenziamento della rete ospedaliera locale e regionale e su quali e quante risorse reali, economiche e ospedaliere, possono contare i teramani», conclude il capogruppo di “Abruzzo in Comune”.(red.te)