Prati, il gestore degli impianti: «Collaudi finiti, pronti a riaprire» 

Finori replica alle accuse del consigliere Di Furia e del gruppo di opposizione in Provincia «Aspettiamo solo la neve, chi diffonde notizie non vere fa un grave danno alla stazione sciistica» 

PIETRACAMELA. «Se nevica tutti gli impianti di Prati di Tivo sono pronti e collaudati per la riapertura della stazione sciistica». A parlare è il gestore delle attrezzature Marco Finori che vuole chiarire «la reale situazione» dopo le polemiche che si sono susseguite sulla mancata riapertura dovuta al ritardo del collaudo di alcuni impianti, la mancata installazione degli esploditori antivalanga Obelix, il non funzionamento dei cannoni e altro. «Noi siamo prontissimi per ripartire», afferma Finori, «l’ultimo collaudo c’è stato ieri alla seggiovia del Pilone con un ritardo dovuto al cambio della fune e alle riparazioni dei danni del vento, ma se la neve fosse arrivata avremmo aperto gli altri impianti già collaudati. In miei dipendenti hanno lavorato duramente per sistemare le criticità agli impianti lasciati in uno stato disastroso».
Finori replica poi a Paolo Di Furia, il consigliere di minoranza di Pietracamela e presidente del consorzio “Gran Sasso Prati” che ha gestito gli impianti nel 2016, il quale ha affermato che la proroga alla gestione attuale «è stata data senza una motivazione reale e dopo una gestione invernale pessima». «Conosco Di Furia», replica Finori, «per lo stato in cui il consorzio da lui presieduto ha lasciato gli impianti e per il canone non pagato alla Gran Sasso Teramano. Tutto questo ha fatto sì che nella stagione invernale scorsa ho potuto usufruire di un solo impianto, ma ho avuto un’ottima stagione estiva. Il piano antivalanghe c’è ed è stato approvato, gli Obelix verranno installati a breve. Le polemiche fanno male alla stazione e il danno maggiore lo stanno provocando tutti quelli che divulgano cose non vere». Anche il sindaco di Pietracamela Michele Petraccia replica a Paolo Di Furia che ha definito «fallimentare» la sua amministrazione: «Le uniche cose fallimentari che ricordo sono state l’esito del Consorzio da lui presieduto che ha avuto ripercussioni negative sugli ultimi anni della Gran Sasso Teramano e le sue ultime campagne elettorali. Sull’esperienza del Consorzio Gran Sasso Prati interviene anche Gabriele Di Natale, il liquidatore della Gran Sasso Teramano, proprietaria degli impianti in liquidazione: «Di Furia dimentica che è stato il presidente di un consorzio che è debitore della nostra società per circa 150mila euro ed è per questo che lo abbiamo escluso dal bando di gara di assegnazione della gestione. La Gran Sasso Teramano ha difficoltà ad andare avanti e ci siamo impegnati con la Provincia per far riaprire. Le condizioni meteo non ci hanno aiutato, ma in un momento come questo tutti dovrebbero stringersi attorno alla società per salvarla, invece di attivare un modo di fare che non fa bene a Prati di Tivo». Riferimento questo anche alla nota del gruppo consiliare di minoranza in Provincia “La casa dei Comuni” che ha attaccato sui ritardi il presidente Diego di Bonaventura, il quale replica così: «Il gruppo politico ha governato la Provincia dal 2014 al 2018 lasciando la Gran Sasso con 800mila euro di debiti e con tutti gli impianti chiusi. Noi in 12 mesi abbiamo eseguito le manutenzioni e i collaudi in tutti gli impianti, ora pronti per entrare in funzione».
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