Primo bimbo con due mamme a Teramo. La Lega: «Un attacco all’infanzia»

Carola Profeta, responsabile del dipartimento famiglia della Lega Abruzzo: «La decisione del Comune di Teramo rappresenta l'ennesimo atto ideologico che stravolge la realtà naturale della famiglia e i diritti fondamentali dei minori»
TERAMO. Il comune di Teramo, nella mattinata di domani, registrerà il primo riconoscimento ufficiale di un bambino nato da una coppia di donne. Con questo atto il Comune, come già accaduto con il comune di Genova, va a dare piena attuazione alla sentenza 68/2025 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 8 della legge 19 febbraio 2004, n.40 ossia quella relativa alle norme in materia di procreazione medicalmente assistita.
"La decisione del Comune di Teramo di procedere al riconoscimento ufficiale di un bambino nato da una coppia di donne rappresenta l'ennesimo atto ideologico che stravolge la realtà naturale della famiglia e i diritti fondamentali dei minori". Lo sottolinea Carola Profeta, responsabile del Dipartimento Famiglia della Lega Abruzzo. "Come già accaduto a Genova, - sottolinea Profeta - anche a Teramo si dà attuazione ad una sentenza della Corte costituzionale. Solleva tuttavia interrogativi profondi sul piano sociale, culturale ed etico. Nessuna sentenza può cambiare la realtà dei fatti: un bambino nasce da un uomo e da una donna. Ogni tentativo di legittimare nuovi modelli familiari, spesso frutto di pratiche come l'utero in affitto o la procreazione medicalmente assistita all’estero, è un attacco all'infanzia. A pagare il prezzo di questa deriva è proprio il bambino, che si vede negare il diritto a crescere con una madre e un padre, in nome di un'ideologia che nulla ha a che fare con la sua tutela. Serve un cambio di rotta, anche in sede europea, - prosegue Profeta - per fermare tutto questo. Stiamo assistendo a una società che procede al contrario, piegando la natura e il buonsenso a logiche ideologiche. La Lega continuerà a battersi per difendere la famiglia naturale e i diritti dei più piccoli", conclude.