Provincia, in arrivo lo sciopero

Mobilitazione dei sindacati per i giovani e per straordinari e reperibilità non pagati. D’Agostino (Pd): "Le mancate assunzioni possono causare la paralisi dei servizi"

TERAMO. Sciopero in vista alla Provincia. E' stato deciso in una recente assemblea sindacale con i precari e saranno coinvolti anche i dipendenti a tempo indeterminato dell'ente che «da tempo attendono risposte a numerose e gravi questioni». Cgil, Cisl e Uil parlano infatti di «blocco del pagamento degli straordinari ai cantonieri; annullamento dei concorsi già espletati per le progressioni verticali in barba a un accordo del luglio 2006; reperibilità erogata solo per 12 ore e non per le 24 effettivamente svolte; mancata liquidazione dell'incentivazione relativa alla progettazione edilizia e della viabilità destinata ai tecnici e agli avvocati dell'ente».

I sindacati aggiungono che «i centri per l'impiego dell'ente, l'ufficio riscossione tributi, il settore ambiente, il Silus sono gestiti quasi per intero dai precari. La mancata proroga dei contratti o l'eventuale non stabilizzazione dei precari sarà un problema anche per la cittadinanza perché dal 1º luglio la Provincia non sarebbe in grado, materialmente, di continuare a garantire i servizi ai cittadini e in particolare alle fasce più deboli: chi si occuperebbe degli ammortizzatori sociali? La Provincia potrebbe realizzare meno guadagni dall'ufficio riscossione tributi, che riesce a garantire ogni anno introiti per più di un milione. Saranno i cittadini a pagare la minore entrata in termini di riduzione dei servizi o aumento delle tariffe? Persino la manovra finanziaria del governo imporrebbe, nei fatti, la proroga dei contratti precari se si considera che vieta di sostituire il personale che andrà in pensione per i prossimi tre anni. Nel 2013, inoltre, 40 saranno le unità di personale pronte alla pensione. Tra precari e pensionamenti, la Provincia arriverà al 2013 con 130 lavoratori in meno. Come verranno garantiti i servizi ai cittadini? Se a ciò si aggiunge che l'attuale dotazione organica ha 100 posti vacanti, il relativo carico di lavoro già si scarica sugli attuali dipendenti».

Per i sindacati «la stabilizzazione è un'occasione per l'ente per risparmiare e continuare a garantire i servizi». Quindi chiederanno l'intervento urgente del prefetto, del presidente Chiodi e dell'assessore Gatti. C'è anche una nota del capogruppo del Pd in Provincia, Ernino D'Agostino, che commenta la replica di Catarra a una precedente nota dei sindacati. Catarra viene accusato di «atteggiamento spregiudicato e arrogante» e la replica sarebbe «intrisa di falsità e contraddizioni». D'Agostino contesta l'affermazione di Catarra per cui il decreto Brunetta impediva di stabilizzare: «Potevano essere banditi concorsi per il riconoscimento di titoli per i lavoratori in servizio. La giunta ha ridotto la durata dei contratti e ha preferito imboccare la strada sbagliata della società in house». E ora, per il Pd, «si rischia la paralisi di servizi importantissimi».