Ragazza di Tortoreto dilaniata sull'A14: indagato l’uomo della Panda

Il giallo della morte di Giulia Di Sabatino. L’avvocato del giovane: "Già a dicembre ha detto di aver avuto un rapporto sessuale con lei e ha fornito il suo Dna"

TERAMO. Dice il suo avvocato Ernesto Picciuto: «Non abbiamo nessun timore delle indagini ben convinti che serviranno a chiarire i fatti». Le indagini sono quelle che da tre mesi cercano di fare chiarezza sulla morte di Giulia Di Sabatino, la 19enne di Tortoreto precipitata da un cavalcavia dell’A14, e Picciuto è il legale del secondo indagato di un fascicolo che resta aperto per istigazione al suicidio.

Si tratta dell’uomo che era alla guida della Panda rossa che la sera del 31 agosto ha accompagnato la ragazza sul cavalcavia. E’ un 25enne del posto che già a dicembre è stato sentito come persona informata sui fatti: in quell’occasione ai carabinieri ha raccontato che quella sera ha avuto un rapporto sessuale con la ragazza e volontariamente ha fornito il suo Dna sottoponendosi all’esame del tampone. Qualche giorno dopo il giovane alla guida della Panda rossa è finito nel registro degli indagati per istigazione al suicidio e i Ris, con tanto di luminol, hanno ispezionato la sua vettura.

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Nel giallo sulla morte di Giulia le indagini portano la procura a disporre nuovi accertamenti per ricostruire con estrema chiarezza gli ultimi momenti di vita della giovane. A cominciare da nuovi esami tossicologici sui resti della ragazza nel tentativo di stabilire se quella sera siano state usate sostanze stupefacenti. Ai primi, fatti in occasione dell’autopsia, se ne aggiungeranno altri, più mirati: qualche giorno fa, infatti, la procura ha affidato un nuovo lincarico al tossicologo Rino Froldi dell’università di Macerata.

Ma la procura ha disposto anche nuovi accertamenti tecnici sui telefoni cellulari e sui computer non solo del giovane che era alla guida della Panda, ma anche di quelli in possesso dell’altro indagato: l’uomo che con il suo scooter quella sera diede un passaggio per un tratto di strada alla giovane donna incontrata vicino al bowling. Tutti accertamenti irripetibili e per questo disposti nel contraddittorio delle parti. E’ evidente che l’obiettivo degli inquirenti è quello di fare estrema chiarezza sulla vicenda dopo che, nei giorni scorsi, i carabinieri del Ris hanno isolato una traccia di liquido seminale sui resti della ragazza: segno inequivocabile che quella sera la 19enne ha avuto un rapporto sessuale. Quella traccia appartiene al conducente della Panda? Dice l’avvocato Picciuto: «Il mio assistito non ha nulla da nascondere. Lo dimostra il fatto che già prima di essere indagato, ribadendo che si tratta di una iscrizione che è atto dovuto per consentire la prosecuzione delle indagini, ha detto di aver avuto un rapporto sessuale consenziente con la ragazza. Allo stato non sappiamo se la traccia isolata dai Ris sui resti sia compatibile con il Dna del mio assistito, ma sta di fatto che qualora fosse accertato questo, ciò non porta a nessuna novità visto che lui ancora prima di essere indagato ha detto di essere stato con la ragazza».

Il giovane, la cui macchina è stata notata da alcuni testimoni sul cavalcavia dell’A14 nelle ore precedenti al fatto, ai carabinieri ha raccontato che quella sera ha trascorso qualche ora con Giulia, conosciuta da poco, e che è stata la stessa ragazza a chiedergli di accompagnarla e lasciarla sul cavalcavia. I genitori di Giulia, che in più occasioni hanno rivolto appelli per fare chiarezza sulla morte della figlia, hanno sempre escluso che la giovane si sia suicidata e sono convinti che quella sera la ragazza, che il giorno dopo avrebbe festeggiato il suo compleanno, non si sia lanciata dal cavalcavia. «I dubbi e le domande sono tante e noi vogliamo delle risposte» ha detto più volte papà Luciano negli studi televisivi della trasmissione “Chi l’ha visto?”. Risposte che inquirenti e investigatori stanno cercando di trovare.

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