Reparti senza condizionatore il caldo è record per i malati

Atri, in ospedale personale ulteriormente ridotto per le ferie, chiuso anche il reparto termale e al pronto soccorso una paziente aspetta più di cinque ore prima di essere visitata

ATRI. Ieri le temperature sono schizzate ad oltre 39 gradi. E' stata una delle giornate più calde di questa estate. E l'ospedale San Liberatore di Atri è diventato un forno crematorio. A guardare la struttura dal basso si notano quasi tutte le finestre dei reparti e corridoi spalancate e molti pazienti affacciati, alla ricerca di quell'alito di vento che possa un po' alleviare le sofferenze del caldo e della malattia. L'aria condizionata per loro è un miraggio. E'un lusso forse per pochi.

A contare i vari condizionatori presenti in tutta la struttura, vecchia e nuova, non si arriva che a circa 15 unità in totale. Alcuni sono installati nelle aree più frequentate dal pubblico, come la sala di attesa delle analisi ematologiche o al pronto soccorso, altri in alcuni reparti come ad esempio cardiologia. Per il resto imperano i ventilatori, posizionati spesso nei laboratori o nelle stanze di dottori o primari. Alcuni infermieri raccontano di essersi portati da casa deumidificatori o ventole. E i malati? Ognuno si arrangia come può. Il più delle volte il problema si allevia solo spalancando la finestra più vicina. In qualche “fortunato” corridoio due porte aperte creano una corrente d’aria. In molti scoprono quale sia la zona più fresca dell'ospedale, e chi può camminare si dà appuntamento proprio lì per scambiare qualche chiacchiera e trovare un po’ di refrigerio. L' argomento forte : il caldo di questa estate. Molti degenti che non possono camminare, rimangono a letto, condannati a sudare. Fortunati sono coloro che hanno i parenti che li accudiscono, che portano un ventilatore o un ventaglio. Il problema è sentito, tanto che è partita dall’ospedale di Teramo, che ha lo stesso problema, una raccolta di firme, organizzata dal centrosinistra, per chiedere alla Asl la climatizzazione dell’ospedale.

Chiuso il servizio termale. Alcuni servizi dispensati dalla Asl di Atri sono stati interrotti per il periodo estivo. E' il caso del centro termale che è chiuso dal 30 luglio e riaprirà settembre. Lapidario un annuncio scritto a mano e appeso alla porta d'ingresso: «Riapre il 3 settembre», segue un numero di telefono: 085 8707356. Ma chiamando più volte nessuno risponde.

Il pronto soccorso. E' durato più di 5 ore il calvario di una giovane donna, per ricevere cure in pronto soccorso, con un codice verde assegnato in entrata. M.B. racconta: «La settimana scorsa accusavo forti dolori al petto, mi sono fatta accompagnare al pronto soccorso dell'Ospedale di Atri. Avevo paura di avere un infarto, ho dovuto attendere 20 minuti in piedi per fare la fila per l'accettazione, in quegli attimi ho pensato fosse stato inutile venire in ospedale e non essere stata visitata d'urgenza. Dopo l'attesa mi hanno dato un codice verde, e ho dovuto attendere 5 ore. Per fortuna non era un infarto. C'erano pochi dottori e la gente da visitare era tanta. Sicuramente il personale è sotto organico, in un periodo in cui invece bisognerebbe rinforzare i servizi per i cittadini».(d.f.)

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