CORONAVIRUS

Ricoveri in calo, (ri)cambiano i reparti Covid: i primi nell'ospedale di Atri

Il 7 gennaio ripartono le attività di Chirugia e Ortopedia poi forse tocca a Giulianova. Il piano della Asl di Teramo sempre se i dati sono favorevoli: "Non si può scardinare l'attuale assetto"

TERAMO. Il Coronavirus allenta finalmente la presa. I dati degli ultimi giorni mostrano una diminuzione sia dei positivi in isolamento domiciliare che dei ricoverati. Fino a martedì 23 nelle strutture Covid erano 162 i degenti, di cui 9 in Rianimazione. Niente a che vedere con i 217 del 9 dicembre o i 223 del 3 dicembre, quando peraltro in Rianimazione c’erano 21 ricoverati. E si puo cominciare a riprogrammare il ritorno alla "normalità". Di ragionare sulla graduale riapertura di reparti non Covid. Così, il 7 gennaio i primi a ripartire nell'ospedale di Atri sono Chirurgia e Ortopedia e le relative sale operatorie, servizi temporaneamente sospesi in questi ultimi mesi per via dell'emergenza da Covid-19. L'attività delle sale operatorie potrà far ripartire anche i servizi di Oculistica che richiedevano l'anestesia generale.

Una notizia salutata favorevolmente dal sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti, il quale evidenzia che si tratta di un primo importante tassello per riportare alla piena operatività tutti i reparti funzionanti pre-Covid e che la struttura è ora dotata di nuove professionalità, attrezzature e servizi. Resterà, infatti, per sempre il reparto di Riabilitazione Respiratoria nato sotto il Covid, che è l'unico della provincia di Teramo, e fra le altre cose, la struttura sarà dotata di una Tac fissa a 128 strati. In questo periodo di emergenza sono diventati totalmente Covid le Malattie infettive e la Pneumologia dell'ospedale Mazzini di Teramo, le Medicine e le Rianimazioni degli ospedali di Giulianova e Atri, dove sono stati nei fatti chiusi i reparti chirurgici per recuperare personale e dare un'assistenza adeguata ai degenti. Per dare un’idea della pressione sugli ospedali basta pensare che da ottobre a oggi ci sono stati 946 ricoveri di pazienti positivi.

Dopo Atri la Asl valuta di far ripartire l'attività nella Chirurgia di Giulianova, sempre se i numeri lo permettono. Perché non si può cantare vittoria. «È possibile l’arrivo della terza ondata, come dicono gli esperti del ministero, tra fine gennaio e febbraio _ dice Francesco Delle Monache, primario di Medicina e responsabile dei reparti Covid teramani _ non possiamo dunque scardinare l’assetto Covid ma dobbiamo rimanere pronti per un’eventuale ulteriore riconversione. Bisogna mettere su un’organizzazione flessibile che ci permettere per ora in tempi rapidi di assicurare assistenza ai malati non Covid».

Il primario Francesco Delle Monache

Il medico spera che la terza ondata non sia imponente come la seconda: «Siamo arrivati a numeri importanti: superando anche i 220 ricoverati. Certamente la provincia di Teramo rispetto alla prima ondata, colpita in maniera più forte. Ora molto dipende da come andranno queste feste: capiremo l'entità della terza ondata e se è possibile recuperare personale per altre attività. Se è ridotta potremmo ripartire bene. L'azienda assolutamente ha l'obiettivo di ripristinare la funzionalità degli ospedali di Atri e Giulianova, un impegno a tornare alla normalità. Ma sui tempi sono i numeri che decidono. L'impegno è a rafforzare i due ospedali fondamentali per la nostra azienda».

Delle Monache lancia un appello anche per le vaccinazioni, rimarcando che la scelta della Asl di Teramo per il “Vaccino day” è un riconoscimento del fatto che finora si è lavorato bene. «I vaccini ci permetteranno di tornare quanto prima alla normalità». L’invito è ad approcciarsi con fiducia: «Il tasso di richiesta dei medici ospedalieri che vogliono vaccinarsi, è alto, e raggiunge percentuali altissime, superiori al 90% per chi lavora nel Covid: gli operatori sanitari si fidano del vaccino e lo vogliono fare. E generalmente i medici sono una popolazione che si vaccina poco». (a.f.)

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