Rifiuti: la tassa aumenta del 10 per cento

E la maggioranza approva anche il mega svincolo della Gammarana. Lite Di Pasquale-Canzio che replica col silenzio

TERAMO. La tassa sui rifiuti costa di più. Nel piano economico per la raccolta porta a porta, presentato in consiglio comunale, l'importo a carico dei contribuenti teramani per la Tia trasformata in Tares ha subito un drastico aumento. E' l'effetto prodotto dall'incremento del costo del servizio rispetto al 2012. A illustrare il conto presentato dalla Team, che gestisce lo smaltimento del pattume, è stato il vicesindaco e assessore alle finanze Alfonso Di Sabatino Martina.

L'ANALISI. Secondo l'amministratore l'aumento della tassa oscilla in media tra il 7 e l'8%. Di Sabatino, pur riconoscendo la felice intuizione che in passato ha portato alla creazione della società pubblico-privata, non nasconde la necessità di una razionalizzazione, riferita al porta a porta, che ne contenga le spese sostenute dai cittadini. «Il totale del costo del servizio supera i 12 milioni», spiega. Nella somma va considerato l'esborso di 561mila euro per il recupero del percolato nell'ex discarica di contrada La Torre, ma a pesare sono anche i costi fissi relativi al funzionamento della Team che Di Sabatino ha giudicato eccessivi rispetto al fatturato. L'assessore manifesta perplessità anche sulla gestione della quota societaria finita sotto sequestro e in particolare sul ruolo dell'amministratore delegato Paolo Troiano.

LA DENUNCIA. Su quest'ultimo aspetto c'è un retroscena rivelato da Lino Franceschini (Pd). Il consigliere denuncia il fatto di non aver mai ricevuto i documenti contabili riguardanti la Team e richiesti mesi fa sia all'amministrazione che hai vertici della società. «Non solo non mi sono stati consegnati gli atti», afferma, «ma Troiano mi ha mandato una fattura di 195 euro per il disservizio che avrei creato». Il dibattiito sulla tassa è colorato dal battibecco tra Manola Di Pasquale (Pd) e Roberto Canzio (Al centro per Teramo). La rappresentante dell'opposizione ironizza definendo "professore" il consigliere di maggioranza. Quest'ultimo la prende male e usa il tempo per la replica restando in silenzio, sottolineando così il proprio disappunto.

GUERRA DI CIFRE. Per il centrosinistra, il piano economico della Tia non può essere approvato. «Manca il consuntivo rispetto al 2012», sottolinea Sandro Santacroce (Rifondazione), «e non vengono individuati bene i costi di gestione». Per Gianguido D'Alberto (Pd) l'aumento della tassa arriverà fino al 10%. «Dal 2010, anno di avvio del porta a porta», evidenzia, «il costo del servizio è passato da 10,3 a 12,3 milioni». A incidere su questo dato, secondo lui, sono anche i compensi del Cda, cresciuti del 20%, e i costi fissi della Team, che ammontano al 57% del totale. Sulla stessa linea Siriano Cordoni (Idv) che sottolinea l'incremento di circa 95mila euro delle spese di segreteria. «In un periodo di crisi come questo», osserva, «sarebbe stato più opportuno contenere i costi». Secondo Canzio, però, gli aumenti non possono essere attribuiti solo al funzionamento della società ma dipendono dalla mancanza sul territorio teramano d'impianti per lo smaltimento dei rifiuti.

LO SVINCOLO. In aula si torna anche a parlare del Lotto zero. L'assessore alla pianficazione strategica illustra il progetto dello svincolo della Gammarana, da riapprovare dopo il blocco del cantiere disposto 4 anni fa da una sentenza del Tar. «L'inizio dei lavori è previsto per gennaio», spiega, «mi auguro che questa opera riprenda il cammino e vada a completare la viabilità del Lotto zero, semplificando l'accesso alla città». Agostinelli puntualizza che lo svincolo incoraggerà gli imprenditori a investire alla Gammarana. Un impulso decisivo arriverà anche dall'accordo di programma, richiamato sempre dall'assessore, per il recupero dell'ex Villeroy. Maurizio Verna (Pd) rileva, però, che la realizzazione dello svincolo poteva essere avviata quattro anni fa se l'amministrazione non avesse commesso errori nell’esproprio dei terreni. Secondo il consigliere, inoltre, sarebbe stato necessario un parere tecnico sugli eventuali rischi di inondazione dell'opera che sorgerà a ridosso del Tordino. Le contestazioni, anche sul danno ambientale che sarebbe provocato dal progetto adottato dall'amministrazione, sono bollate come demagogiche da Agostinelli. Alla fine il provvedimento è approvato solo dalla maggioranza.

LA POLEMICA. L'inaugurazione del Lotto zero e le critiche mosse dal consigliere regionale del Pd Claudio Ruffini sui ritardi nel completamento della Teramo-mare, suscitano la replica dell'assessore Giorgio D'Ignazio. «Se l'opera non è stata completata», polemizza, «le responsabilità sono del centrosinistra». L'amministratore ricorda che la Provincia, a cui va ricondotta la progettazione della Teramo-mare, è stata guidata proprio da Ruffini e poi da Ernino D'Agostino, altro esponente del Pd. «A togliere i finanziamenti per il quarto lotto fu l'allora ministro Antonio Di Pietro», insiste D'Ignazio.

Gennaro Della Monica

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