Roseto, nessun apparentamento, Pavone corre da solo

 I due aspiranti sindaci di Roseto (Sabatino Di Girolamo per il centrosinistra ed Enio Pavone per il centrodestra) non trovano l'accordo con Ciancaione esclusa dal ballottaggio

ROSETO. Non ci saranno apparentamenti per il ballottaggio di domenica. I due aspiranti sindaci di Roseto (Sabatino Di Girolamo per il centrosinistra ed Enio Pavone per il centrodestra) non stringeranno alleanze con la coalizione esclusa dal ballottaggio, né con una parte di essa, cioè la formazione civica di centrosinistra #amoroseto guidata da Rosaria Ciancaione e ispirata dall’onorevole Giulio Sottanelli.

Per quanto riguarda Pavone e i suoi si tratta di un’inversione di rotta, visto che da quella parte c’era stata un’offerta, peraltro piuttosto allettante, che però i big di #amoroseto hanno preferito rifiutare per motivi ideologici. «Dopo un lungo dibattito interno con le varie anime della nostra coalizione», si legge infatti in una nota di Pavone, «abbiamo ritenuto opportuno non chiudere nessun apparentamento in vista del ballottaggio del 19 giugno».

Nessun tentennamento, invece, da parte della coalizione guidata da Di Girolamo, che ha risposto no all’apparentamento proposto questa volta da #amoroseto, nonostante non siano stati chiesti assessori come contropartita. Naturalmente in entrambi i casi l’accordo formale avrebbe comportato la nomina di cinque consiglieri tra i candidati più votati nell’intera coalizione #amoroseto o nelle liste che avessero scelto per l’apparentamento. Cinque scranni dei dieci disponibili per la maggioranza nell’assise cittadina, creando così un equilibrio che avrebbe potuto comportare problemi per la governabilità. Inoltre, come ben sanno gli addetti ai lavori, i posti in consiglio valgono politicamente molto di più delle nomine in giunta, anche perché mentre gli assessori possono essere esonerati in ogni momento dal sindaco, i consiglieri, essendo eletti, sono praticamente intoccabili. Di Girolamo, nell’incontro con #amoroseto, ha messo sul piatto solo la disponibilità della sua parte politica a raggiungere la convergenza su obiettivi programmatici condivisi.

«Con coerenza e linearità», si legge nella nota di Pavone, «proseguiamo sulla strada intrapresa nel 2011 quando i rosetani ci scelsero chiedendoci di cambiare il modo di amministrare la cosa pubblica e di rinnovare la classe dirigente. Il risultato ottenuto al primo turno, dove più di 5000 rosetani hanno premiato questo nuovo modo di amministrare libero da ogni tipo di vincolo, è la conferma che bisogna proseguire su questa strada. Durante questa settimana, in segno di profondo rispetto verso gli elettori della coalizione di #amoroseto, una delegazione con a capo il candidato sindaco Pavone si è comunque incontrata con i vertici della stessa al fine di verificare le possibili convergenze su alcuni punti programmatici e per discutere delle criticità che interessano principalmente la nostra città».

In assenza di accordi ufficiali la parola passa quindi agli elettori, ai quali spetterà decidere in piena libertà tra i due contendenti. In caso contrario, cioè se i vari leader “sussureranno” indicazioni di voto, la cartina di tornasole potrebbe essere la composizione dell’esecutivo.

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