Roseto rende onore al parroco tanto amato

Una delegazione con a capo il sindaco ai funerali di don Angelo a Lumezzane nel Bresciano. Domani messa nella parrocchia che aveva guidato per 20 anni

ROSETO. «Signore, di te ho parlato molto, per te ho parlato tanto…Ora desidero parlare a te, parlare con te e, soprattutto, ascoltarti». Per ricordare padre Angelo Ghidini, 93 anni, è stata scelta una frase pronunciata da lui stesso nel 2009 e riportata su una cartolina consegnata a tutti i presenti nella chiesa di San Sebastiano a Lumezzane, in provincia di Brescia, sua città natale, dove ieri pomeriggio è stato celebrato il funerale dell’anziano sacerdote, parroco del Sacro Cuore dal 1979 fino al 1998. A rendere l’estremo saluto a padre Angelo c’erano molti suoi confratelli della congregazione Sacra Famiglia di Nazareth, fondata da San Giovanni Battista Piamarta, la cui sede principale si trova a Brescia.

In prima fila anche il indaco di Roseto, Enio Pavone, giunto nella cittadina bresciana in forma ufficiale accompagnato da due agenti municipali e con lo stendardo del Comune al seguito. «Padre Angelo ci lascia e lo rimpiangiamo», ha sottolineato durante l’omelia il celebrante padre Enzo Turriceni, superiore della congregazione «ma riconosciamo che i suoi 93 anni sono stati un segno della benedizione del Signore».

Padre Angelo è entrato nella congregazione di San Piamarta nel 1934, un periodo in cui molti ragazzi lumezzanesi venivano a rinforzare le file dei piamartini. Di carattere riservato ma deciso, padre Angelo si è sentito chiamato fin da adolescente e ha fatto la scelta di dedicare tutta la sua vita a Dio, ai giovani e alla sua Congregazione. «Ho amato la congregazione e l’amo come la mia seconda madre», scriveva padre Angelo nel 1971, «ho cercato di dare tutto me stesso con generosità ed entusiasmo, sia pure con tutti i miei difetti e debolezze, in qualsiasi posto dove la volontà dei superiori mi ha mandato. Sento tuttora molta volontà ed entusiasmo di lavorare per il bene delle anime e della congregazione». «Come religioso è stato esemplare nell’obbedienza», ha sottolineato il padre superiore, «il mio ricordo personale va a quando, a 78 anni, ha dovuto lasciare la parrocchia di Roseto, dove era amato e stimato. Con evidente sofferenza, non ha detto una sola parola per contrastare quanto gli veniva chiesto».

«Padre Angelo è stato una figura importantissima per la nostra città», ha rimarcato il sindaco Enio Pavone nel suo intervento nella chiesa di San Sebastiano, al termine delle esequie «un punto di riferimento fondamentale per tante generazioni di giovani che, con lui, sono cresciute nel centro giovanile Piamarta che, anche grazie al suo instancabile lavoro, è diventato un punto di riferimento imprescindibile per Roseto».

Domani sera alle 21, nella parrocchia del Sacro Cuore di Roseto sarà celebrata una messa in ricordo di padre Angelo.

Federico Centola

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