Roseto, telecamere spente: tempi lunghi per attivarle

20 Settembre 2024

Mancano il sì del prefetto al patto per la sicurezza e il regolamento sulla privacy Il capo dei vigili Grippo: «Poi dovrà essere realizzata una sala controllo idonea»

ROSETO. Non sono ancora tornate in funzione, a distanza di quasi due anni, le telecamere di videosorveglianza sul territorio comunale fondamentali per la sicurezza e per agevolare il lavoro delle forze dell'ordine. Ad allungarne i tempi di riattivazione un iter burocratico dovuto, che prevede un patto per la sicurezza e un regolamento sulla privacy da sottoscrivere. Il funzionamento delle telecamere fu interrotto su ordine del comandante Ernesto Grippo, subentrato al comando della polizia locale nel dicembre 2022, proprio per l'assenza del regolamento sulla privacy. Le circa 50 telecamere presenti sul territorio comunale erano state installate nel corso della precedente consiliatura.
«Abbiamo poi cominciato a gennaio 2023 un percorso che era quello di approvare il regolamento di videosorveglianza in giunta e poi in consiglio», ricorda Grippo, «con l'approvazione di una bozza di patto per la sicurezza che il Comune ha trasmesso alla prefettura di Teramo per la valutazione e poi ci siamo affidati a una società che sta valutando le procedure per poter procedere all'attivazione. Questo richiede interventi di ricognizione di tutto lo stato delle telecamere, individuazione delle procedure tecniche, con una sala di controllo che deve essere idonea e dove può accedere solo personale abilitato attraverso riconoscimento dell'impronta digitale. Poi va fatto un accordo con la prefettura per poter rendere queste telecamere utilizzabili dalle altre forze dell'ordine».
Ora, stando alle parole di Grippo, il Comune «è in attesa dell'accordo di patto sulla sicurezza che abbiamo trasmesso al prefetto, che valuterà se la nostra proposta è valida o meno». Ma oltre alle lungaggini burocratiche c'è da fare un discorso di natura economica. «Il Comune poi deve individuare i fondi per poter realizzare una struttura idonea all'interno del comando», sottolinea Grippo, «dopodiché va fatta la valutazione di impatto privacy ma solo dopo la ricognizione delle telecamere dove viene verificata la loro funzionalità. È un percorso che richiede investimenti». Il sindaco Mario Nugnes di recente ha confermato come l'ente abbia a disposizione fondi per il ripristino delle telecamere.
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