Sciopero della scuola, adesioni più alte negli istituti comprensivi 

In alcuni si è arrivati al 20% tra docenti e personale Ata, altrove si sono astenuti dal lavoro in pochi Il segretario della Flc Cgil Sorella: «Siamo comunque soddisfatti, c’è stata una risposta forte» 

TERAMO. Non sono mancate le adesioni tra docenti e personale Ata in provincia per lo sciopero nazionale della scuola, indetto da Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda, Anief, Sisa e Flp. Numerose le ragioni della protesta (portata avanti anche con una manifestazione tenutasi a Roma ieri), come la richiesta di avviare subito la trattativa per il rinnovo del contratto, rivedere il reclutamento, stralciare dal Decreto legge n. 36 le materie di natura contrattuale su formazione e carriera del personale scolastico, e molto altro. «Abbiamo registrato una buona adesione soprattutto negli istituti comprensivi a Teramo, Giulianova e Roseto», dice Sergio Sorella, segretario della Flc Cgil Abruzzo, che ha partecipato alla protesta nella Capitale insieme a una rappresentanza sindacale regionale e provinciale, «siamo soddisfatti perché c'è stata una forte risposta che evidenzia la determinazione di insegnanti e personale Ata a volersi battere. Noi continueremo nella nostra lotta accanto a loro. Bisogna investire nella scuola come collettivo e non come individualità perché essa può dare il meglio di sé solo quando diventa comunità educante».
Nelle scuole cittadine le adesioni spaziano da poche unità – come al Delfico-Montauti, all'Einstein, alla Lucidi o al Di Poppa-Rozzi – a numeri ben più alti in alcuni istituti comprensivi. «Nella nostra scuola ha scioperato circa un 20% del personale tra docenti e Ata, c'è stata una risonanza forte», ha detto la preside dell'Istituto comprensivo Savini-San Giuseppe-San Giorgio Adriana Sigismondi. «Rispetto agli scioperi degli ultimi anni, forse è stata la giornata più sentita. In alcuni plessi abbiamo registrato una partecipazione massiva con attività didattiche irregolari», commenta la dirigente dell'lc Falcone-Borsellino, Maria Letizia Fatigati. «Al Pascal-Comi-Forti le adesioni sono state poco più di una decina, numeri comunque superiori a quelli attestati negli ultimi tempi», riferisce Caterina Provvisiero. «Nel mio istituto gli aderenti sono stati poco meno di dieci, sicuramente in crescita se si pensa che solitamente non c'era quasi alcuna partecipazione», commenta Adriana Pisciella, preside dell'Ic di San Nicolò.
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