Sequestrati case, conti e villa ai rom

Alba, il tribunale congela beni per 800mila euro ai Levakovic: c’è anche la casa assediata dopo il delitto Fadani

ALBA ADRIATICA. Il tribunale “congela” i beni dei rom Levakovic per un valore che si aggira intorno agli 800mila euro. Ad eseguire il sequestro nei confronti di Carlo Levakovic, 56 anni residente ad Alba Adriatica (su cui gravano reati contro il patrimonio e contro la persona e nei cui confronti era stata anche richiesta la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza) è stata la divisione anticrimine della questura di Teramo su istanza del questore, Amalia Di Ruocco.

Il decreto è stato emesso dal tribunale di Teramo. I sigilli sono stati apposti ad una villa coloniale di 10 vani ad Alba Adriatica in via Bafile, ad un appartamento di 5 vani a Martinsicuro in via Roma e ad un altro in via Buonarroti oltre a 18 rapporti finanziari (conto deposito e conti correnti aperti con vari istituti di credito). Il patrimonio sottoposto a sequestro, secondo gli investigatori, deriverebbe da attività illecite.

Levakovic, attualmente in regime di detenzione domiciliare, viene considerato dagli investigatori socialmente pericoloso tanto che lo scorso 3 aprile era stato tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Cassino perché responsabile, in concorso con altri, di tentato furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Il patrimonio è intestato ai suoi più stretti familiari che, pertanto, rivestono la qualità di prestanomi. Il tribunale ha convalidato parzialmente la richiesta del questore (di cinque anni) di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale, stabilendo la durata di due anni.

Contro la misura personale nei confronti di Levakovic (padre di Danilo, il giovane coinvolto nel delitto di Emanuele Fadani avvenuto ad Alba Adriatica nel novembre del 2009) verrà proposto appello. Lo ha anticipato il difensore, Piergiuseppe Sgura, ritenendo non sussistere elementi di pericolosità sociale del suo assistito. Quanto alle giacenze nei libretti postali e di conto corrente, il difensore di Levakovic parla di posizioni con saldo zero o di qualche centinaio di euro. Quanto, infine, agli immobili sequestrati a Martinsicuro, questi risultano essere intestati ai due figli disabili che percepiscono pensione di invalidità. «Gli appartamenti risultano gravati entrambi per l’intero valore di acquisto da mutuo ipotecario», precisa Sgura. Sulla misura reale, quindi, con ogni probabilità i legali dei figli proporranno appello come farà lo stesso Sgura per la “casa rosa” di via Bafile in cui vive Levakovic. Alex De Palo

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