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Sgarbi trova il museo chiuso e chiama i carabinieri per farselo aprire / VIDEO

Contattati anche Prefettura e Sovrintendenza, il sottosegretario riesce a entrare. E poi annuncia un sopralluogo a Penne per controllare lo stato del patrimonio artistico "in insopportabili condizioni di degrado"

ATRI. Sgarbi trova il museo chiuso e chiama i carabinieri per farselo aprire. E, dopo telefonate anche alla Prefettura e alla Sovrintendenza, riesce ad entrare.

Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, dopo lo spettacolo di ieri sera in piazza Acquaviva, av eva deciso di fermarsi in zona e di visitare Atri. A partire dal museo capitolare, che era però inaccessibile perché chiuso da tempo nonostante le reiterare richieste alla Curia da parte del sindaco Piergiorgio Ferretti. Alle 11,30 il sottosegretario è arrivato nel palazzo Ducale, atteso dal sindaco. Davanti al museo chiuso Sgarbi ha chiamato a telefono la Sovraintendenza ai beni culturali, la Prefettura e i carabinieri perché venisse aperto l’edificio.

In pochi minuti sono arrivate rassicurazioni sull’apertura, tanto da far intervenire l’ex direttore del museo, Filippo Lanci, da Silvi, per aprire chiostro. Sgarbi, in un video, ha ribadito che il museo va “riaperto al più presto” e che si adopererà, una volta rientrato a Roma, per scrivere una lettera agli organi deputati, affinchè “questa città che ho tanto amato e visitato nella mia vita torni ad essere visitabile per il pubblico”. 

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Sgarbi ad Atri: "Non si può impedire ai turisti di visitare il chiostro del museo capitolare"
Il sottosegretario ai Beni culturali promette un intervento affinché la struttura apra e sia mantenuta

Il sottosegretario annuncia anche un sopralluogo a Penne, "per verificare lo stato dei monumenti e dei musei che mi sono sembrati in insopportabili condizioni di degrado". Sgarbi solleva inoltre il problema delle opere custodite all'interno del Mamec, il Museo di arte moderna e contemporanea, sottolineando che "occorre stabilire i tempi per un vero percorso museale e verificare anche sul piano giudiziario la presenza di opere donate al museo". Sgarbi intanto solleva il problema delle opere custodite all'interno del Mamec sottolineando che «occorre stabilire i tempi per un vero percorso museale e verificare anche sul piano giudiziario la presenza di opere donate al Museo». «Ho accertato il rilievo della donazione di Remo Brindisi, la cui storia è conosciuta, anche in una corretta prospettiva storica - dice Sgarbi - e ho purtroppo verificato che gran parte della Donazione Galluppi (55 opere quasi tutte del Novecento) è costituita da opere palesemente false, realizzate in modo trasandato e senza dati certi di provenienza». 

"Ringrazio il sottosegretario Sgarbi per l'attenzione mostrata verso il patrimonio storico e culturale della città in occasione della sua ultima visita a Penne", dice il sindaco di Penne Gilberto Petrucci, "al di là delle responsabilità politiche, che provengono evidentemente dal passato, ci attende oggi un gioco di squadra istituzionale per rivitalizzare e promuovere la nostra comunità, e mi auguro con un forte supporto economico dal ministero della Cultura".

"Invitiamo il sottosegretario Sgarbi - continua il sindaco - ad attivarsi velocemente per dotare la città di Penne di un polo museale all'avanguardia, rispetto all'attuale e desueto Mamec. Lo invitiamo, infine, a sollecitare la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Chieti e Pescara e il Provveditorato alle Opere Pubbliche affinché siano completare le procedure amministrative per effettuare i lavori nella cattedrale, nell'oratorio della Cintura, nella chiesa di San Domenico e nella chiesa di San Giovanni Battista: gli interventi sono stati finanziati da tempo. Mancano solo le gare di appalto".

"Attendo quindi il sopralluogo - conclude Petrucci - per studiare insieme ai tecnici del ministero ogni singolo intervento da realizzare per migliorare la nostra Città".