Si schianta con la moto, Roberto muore a 28 anni

La vittima è di Elice, nel Pescarese: è finito contro un Suv con a bordo una coppia di turisti finlandesi. Sul posto l’elisoccorso
CASTILENTI. Amava i viaggi in moto, le serate con gli amici, il lavoro nell’azienda agricola di famiglia a cui era legatissimo. Mordeva la vita come solo a 28 anni si può fare. Roberto D’Alessio, di Elice, se n’è andato per sempre in sella alla sua inseparabile moto finita contro un Suv con a bordo una coppia di turisti finlandesi. I loro destini si sono incrociati per sempre a San Romualdo, frazione di Castilenti, su una strada comunale in cui i coniugi viaggiavano per andare a trovare dei conoscenti e il ragazzo transitava per tornare a casa.
L’impatto tra i mezzi è stato violentissimo e il giovane, che indossava il casco, è stato sbalzato a terra. Da Pescara si è alzata in volo l’eliambulanza, ma per il 28enne non c’è stato nulla da fare: i trami si sono rivelati letali. Sul posto, oltre agli operatori del 118, sono intervenuti i vigili del fuoco e per i rilievi i carabinieri. I mezzi, su disposizione del pm di turno Enrica Medori, sono stati sequestrati e oggi lo stesso magistrato deciderà se disporre l’autopsia. I due occupanti della vettura hanno riportato ferite lievi.
L’incidente è avvenuto poco dopo le 14.30 su una strada comunale con una dinamica che è ancora tutta da accertare per stabilire cause e responsabilità. I militari hanno raccolto le testimonianze di alcuni a automobilisti che in quel momento si trovavano a transitare a poca distanza e che sono stati tra i primi ad intervenire per prestare soccorso. Sono in corso accertamenti anche per verificare se nella zona ci siano impianti di videosorveglianza le cui telecamere possano aver ripreso il drammatico impatto tra i mezzi. Nelle prossime ore, così come previsto dal codice della strada, il conducente della macchina potrebbe essere indagato per omicidio stradale: un atto dovuto anche in previsione di una possibile autopsia.
A Villa San Romualdo, quando la notizia della morte del 28enne si è diffusa sui social tra l’incredulità di quanti lo avevano sentito telefonicamente appena poche ore prima, sono arrivati alcuni amici del giovane. «La moto era la sua grande passione», hanno raccontato, «la guidava da quando era giovanissimi ed era sempre molto attento. Amava fare passeggiate in solitaria e con chi condivideva la sua stessa passione. Era una persona sempre disponibile con tutti, che non faceva mai mancare il suo appoggio a chi aveva bisogno di essere aiutato. La moto era una sua passione, l’altra era il lavoro che portava avanti nell’azienda di famiglia a cui era davvero molto legato».
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