Silvi senz’acqua da 48 ore, i turisti lasciano case e hotel

Anche i bar e ristoranti costretti a chiudere, il sindaco Vallescura sfoga la sua rabbia: "Vado in procura e denuncio l’Aca"

SILVI. Silvi lasciata a secco per il blocco idrico cominciato sabato mattina. L'emergenza è totale, chiudono ristoranti, bar e stabilimenti. A Silvi Alta si attendono le autobotti. Sale la protesta dei turisti che stanno lasciando case ed alberghi.

Il Comune fa fatica a rintracciare i referenti ed i tecnici dell'Aca per avere delucidazioni sull'entità del disservizio e sui tempi. E il sindaco sbotta. Gaetano Vallescura ieri è stato sommerso da chiamate da parte di cittadini inferociti, c'e' chi l'ha anche minacciato. Raggiunto al telefono Vallescura afferma: «La situazione e' molto grave. Qui non ci si può più appellare all'emergenza bensì alla negligenza dell'Aca. Siamo stufi di pagarne le conseguenze. Ormai è risaputo che le condotte sono un colabrodo e che non si fa manutenzione durante l'inverno. Noi siamo senz’acqua da 48 ore, all'Aca pensano solo ad accumulare debiti che superano i 70 milioni di euro. Adesso basta, domani (oggi, ndc) ci recheremo alla procura della repubblica Pescara ed alla prefettura per depositare una denuncia per interruzione di pubblico servizio e attentato alla salute pubblica».

Il primo cittadino è un fiume in piena: «Silvi è una delle città più penalizzate, voglio sapere come e perché viene razionata». E mentre Vallescura sfoga la rabbia si apprende che numerosi locali pubblici nel centro storico di Silvi Alta sono rimasti chiusi (come La Loggia, la Taverna e il bar dei Pini)perché rimasti senza una goccia d'acqua. Ieri notte, infatti, molti operatori turistici è stato un incubo lavorare. Nonostante decine di chiamate ai centralini d'emergenza dell'Aca, fatte durante tutta la giornata, nessuno ha dato spiegazioni.

I responsabili dell'ufficio tecnico del Comune hanno cercato, invano, di “elemosinare” almeno un’autobotte per tentare di salvare il week-end di lavoro. La stessa emergenza, sabato, ha colpito anche Pineto e altri centro teramani. Ma a Silvi è andata avanti. Così, entrando nelle cucine dei ristoranti si poteva assistere ad un campo di battaglia: pile di piatti accatastati dentro i lavandini ancora da lavare e bagni maleodoranti. Eppure sul sito on line dell'Aca campeggia un avviso per gli utenti dove si legge: «Il tuo giudizio conta: compila il questionario e aiutaci a migliorare il nostro servizio». Ma nessuna notizia in merito al blocco idrico di Silvi. Tra le comunicazioni recenti c'e' solo una notizia “urgente” che però risale al 16 luglio sul potenziamento dell'acquedotto "Giardino Tirino". E niente più. Sabato, inoltre, un comunicato diffuso dall'Aca informava dei problemi idrici in atto ma assicurava che sarebbero stati risolti già nella tarda serata dello stesso giorno. Ma 24 ore dopo, cioè ieri notte, in molti centri dell'entroterra si viveva ancora in piena emergenza e senza autobotti. Tra gli operatori turistici ed i ristoratori serpeggia ormai la paura di vedere la stagione sfumare non solo per la crisi ma anche per l'acqua che non c'è. Da Silvi Alta, Bruno Mancinelli, titolare dell'osteria "La Loggia", tuona: «E' vergognoso che non veniamo avvisati delle interruzioni improvvise. L'autoclave che abbiamo ha serbatoi con capacità limitata.Alle 22 di sabato siamo stati costretti a rimandare indietro oltre 15 persone. I bagni per i clienti erano fuori uso con gli scarichi prosciugati. Abbiamo mandato i bambini a fare i bisogni nelle case private adiacenti. I turisti non possono capire di chi è la colpa: la figuraccia la facciamo solo noi». Al lido Marlin, a Sud di Silvi, stessa situazione: caos e lamentele di bagnanti senza docce e bagni e bar pronto a chiudere. Un ristoratore: «E’ una domenica da buttare commercialmente parlando». Un residente: «L'Aca al numero verde non risponde mai .Vogliamo sapere solo se vengono le autobotti». E Alessandro Ferretti, commerciante, conclude: «Presenterò una denuncia per danni. Ogni anno è la stessa storia e ad agosto sarà peggio».

Domenico Forcella