Spiagge erose, stoppato il ripascimento 

I balneatori di Silvi sud dicono no ai lavori da eseguire di giorno, quelli di Pineto nord: «Ora è troppo tardi, non serve più»

SILVI. Ripascimenti fantasma nelle Terre del Cerrano. A Silvi si è concluso con un nulla di fatto l’incontro tenutosi giovedì in Comune su iniziativa del sindaco Andrea Scordella, al quale hanno partecipato la guardia costiera e i balneatori interessati dal fenomeno dell’erosione della spiaggia sud. Dopo un’attenta valutazione dei fatti e delle possibilità di intervento si sono evidenziate due posizioni contrastanti. La guardia costiera locale e la stessa ditta appaltatrice dei lavori per l’apposizione della sabbia hanno manifestato le loro forti perplessità ad effettuare i lavori di ripascimento nel corso della notte per motivi di sicurezza. Netta, viceversa, la contrarietà dei titolari del lidi a eseguirli di giorno. «L’incontro», ha detto il sindaco Scordella, «non ha sortito alcun risultato concreto, credo che salti tutto e il programmato ripascimento non si farà, considerato che già di per sé tale intervento ha solo carattere provvisorio e non risolve alla radice il problema e visto anche che siamo già nel mese di agosto».
Anche a Pineto, nella costa nord gravemente interessata all’erosione, rischia di saltare l’atteso ripascimento da 100mila euro promesso dal Comune a metà luglio. Franco Bosica, vicepresidente dell’associazione “Adico”, diretta a tutelare il tratto di litorale di Villa Ardente, evidenzia: «Il ripascimento adesso non serve più considerando che la stagione volge al termine. Abbiamo livellato la spiaggia con i nostri mezzi, la sabbia giunta dalla Marina di Pescara non la vogliamo poiché è scura e non sappiamo se è inquinata. Viviamo ancora in un clima di incertezza», aggiunge Bosica, «adesso la gente non vuole stravolgimenti di nessun tipo, il nostro obiettivo è porre le basi per la prossima stagione balneare, miriamo con il Comune e la Regione a programmare la sistemazione delle scogliere altrimenti non si potrà andare avanti con lo spettro delle mareggiate che distruggono la nostra costa e il turismo».
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