Spiagge inghiottite e stabilimenti crollati 

L’erosione fa danni gravissimi soprattutto ad Alba ma anche a Martinsicuro Roseto, Pineto e Silvi. I sindaci chiedono di dichiarare lo stato di emergenza

TERAMO. Devastazione e rabbia. Spiaggia inghiottita, chalet allagati e disastrati, acqua e detriti fin sulle piste ciclopedonali della riviera: così il mare in burrasca ha invaso la costa teramana, riscrivendone l’immagine da cartolina e mettendo in ginocchio un settore turistico già provato. «Ingentissimi danni lungo diversi punti della costa teramana, alcuni già martoriati dalle mareggiate nei mesi scorsi», certifica il comandante della guardia costiera di Giulianova Claudio Bernetti. Il momento di massima espansione del mare ci sarebbe stato poco dopo l’una della notte tra martedì e ieri, quando il vento di scirocco da sud-est si è unito all’alta marea.
ALBA ADRIATICA. La situazione più grave è quella della costa nord di Alba, dove il mare ha raggiunto le rotonde del lungomare e scavato la terra sotto le cabine e gli stabilimenti. Una decina quelli interdetti e resi inagibili fino ad ulteriori esami strutturali dall’ordinanza del sindaco Antonietta Casciotti, che ha vietato l’accesso in tutto l’arenile dalla foce del Vibrata fino a via Gorizia e sta valutando di chiudere anche la passeggiata del lungomare. «Si tratta di un disastro annunciato, ma non ci aspettavamo un evento di simile violenza. Temiamo ulteriori mareggiate nei prossimi giorni», ha commentato il primo cittadino durante il suo sopralluogo mattutino e carico di tensione con gli operatori turistici e i tecnici della Regione, poi continuando: «La situazione è peggiore di quella di febbraio scorso, chiederemo lo stato di calamità naturale e che si proceda rapidamente ad un piano di messa in sicurezza». Acqua fino al lungomare e stabilimenti allagati anche nel resto della costa albense e in quella di Tortoreto, dove però la spiaggia ha attutito la forza del mare limitando i danni.
MARTINSICURO. Il mare in burrasca ha ingoiato ampie zone di arenile sia nella zona sud di Villa Rosa che nella zona centrale del lungomare di Martinsicuro. A Villa Rosa le onde sono arrivate sul lungomare, che è stato chiuso al traffico per circa 300 metri, lasciando sabbia e detriti sulla carreggiata e portandosi via pezzi di aiuole che delimitano la pista pedonale. Stessa situazione al centro del litorale di Martinsicuro dove il mare ha reso come palafitte alcuni chalet e sradicato persino le panchine che si trovano sulla passeggiata. Anche a Martinsicuro la pista pedonale-ciclabile della zona nord del lungomare è stata chiusa al traffico. «Dobbiamo accelerare affinché vengano programmate al più presto opere rigide», dice il sindaco Massimo Vagnoni, «il ripristino dei danni sarà sicuramente più oneroso del tanto reclamato progetto».
PINETO E SILVI. Si contano gravi danni anche a Pineto e Silvi. A Villa Ardente la forza del mare è arrivata ad alzare la carreggiata della ciclabile nord distruggendo impianti fognari, condotte idriche ed elettriche e file di alberi. I danni più ingenti allo stabilimento “Il Gabbiano”, che si è visto crollare parte della struttura. La zona da via Piemonte al sottopasso Torrieri è stata transennata ed è impercorribile. L’acqua è arrivata anche a distruggere il rimessaggio pescatori di fronte al campo di calcio Druda, allagando le aree antistanti. Numerosi i sottopassi allagati in centro e quello di ingresso alla Torre di Cerrano. Il sindaco di Pineto Robert Verrocchio ha diramato una nota alla Regione chiedendo lo stato di emergenza. Nel documento si legge: «La Regione gestisca il problema e ne faccia una priorità, potenzi l’ufficio del demanio marittimo, se necessario, con un organico adeguato alla mole di lavoro». Sulla devastazione del quartiere a nord del Calvano è intervenuto anche Roberto Bernaudo del comitato via Liguria: «È un disastro ambientale. Non c’è più nulla da aspettare per posizionare le scogliere orizzontali emerse, votate nell’ultimo consiglio comunale. Molte palazzine fronte mare hanno visto l’acqua arrivare fino sotto le cantine, così si mina la stabilità degli edifici». Immancabili le polemiche politiche, dalla Lega che chiede le dimissioni del sindaco al Movimento 5 Stelle che chiede subito il posizionamento di barriere a mare. A Silvi le mareggiate hanno martoriato maggiormente gli stabilimenti di fronte al parco Peter Pan, ovvero i lidi Shaula, Onda Marina e L'Ombrellone.
ROSETO. «Abbiamo inviato alla Regione una richiesta per il finanziamento, in somma urgenza, necessario alla copertura dei lavori che servono per rimediare i danni». A dirlo è il vicesindaco Simone Tacchetti, dopo il sopralluogo effettuato ieri mattina sul lungomare sud di Roseto e a Cologna Spiaggia. Le situazioni più critiche sono quelle della zona sud, vicino al porto, dove la forza dell’acqua ha rotto parte della pista ciclabile oltre a portare sulla strada moltissime pietre, e di Cologna Spiaggia, dal camping Nino fino a via Bozzino, dove il mare ha rotto le mattonelle del muretto del lungomare. La spiaggia è quasi scomparsa anche a sud del pontile nella zona degli stabilimenti (alcuni hanno subito dei danni) e a nord nella riserva del Borsacchio. Il Comune ha disposto la chiusura del lungomare di Roseto nel trattodall’intersezione con via Danubio al porto, mentre a Cologna è stata chiusa la passeggiata e la pista ciclabile nel tratto in corrispondenza del camping Nino fino a via Bozzino.
GIULIANOVA. La mareggiata non ha fatto registrare danni particolari alle strutture e lungo il litorale giuliese ma è stato rilevante l’avanzamento dell’acqua, spostando la battigia molto all’interno rispetto alla consueta posizione. Nella parte sud la forza delle onde si è spinta fino alla pista ciclabile lasciando sull’arenile grandi quantità di spiaggiato che dovrà ora essere rimosso.
( l.t.-s.d.s.-d.f.-al. al.)
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