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Stadio, il ministro cancella il referendum

Doccia fredda per gli ultras. Brucchi: «Debbo attenermi al parere di Maroni»

TERAMO. Il ministro Maroni gela gli ultrà. Il referendum per salvare dall'abbattimento il vecchio stadio non si farà. A bloccare la procedura sulla consultazione popolare voluta e richiesta dagli ultrà del Teramo con ben 5mila firme è l'assenza di un regolamento attuativo.

Lo stabilisce il parere emesso dal ministero dell'Interno su richiesta dell'amministrazione comunale tramite la prefettura. Il pronunciamento ministeriale è stato inviato mercoledì al prefetto Eugenio Soldà e il sindaco Maurizio Brucchi l'ha reso pubblico nel consiglio comunale di ieri.

Secondo il ministero, il regolamento è "presupposto essenziale per l'attivazione della consultazione". Il fatto dunque che il referendum sia previsto nello statuto comunale, a detta del ministero dell'Interno, non basta a rendere valida ed efficace la procedura. «Se il parere fosse stato diverso, avrei indetto la consultazione», dice Brucchi, «ma questo è l'atto su cui devo andare avanti».

Per il primo cittadino il termine entro cui fissare la data del referendum scadrà il 21 giugno, due mesi dopo la conclusione della verifica degli uffici sulle firme raccolte dal comitato "Giù le mani dal Comunale". Ma in dieci giorni non sarà possibile approntare il regolamento richiesto dal ministero. Tanto più che mercoledì sarà chiuso il bando pubblico dedicato all'individuazione della ditta che realizzerà il teatro al posto dello stadio. Finora non sono arrivate offerte, ma questo non fermerà l'appalto.

«Rimarrà solo la Straferro, che ha presentato la proposta iniziale di project financing», afferma Brucchi, «e sarà lei a realizzare l'intervento».

La seduta di ieri si è aperta, però, con un annuncio a sorpresa da parte di Silvana Di Saverio, consigliere di Città di Virtù. «E' difficile operare nell'opposizione», ha affermato, «quando questa ha comportamenti in cui prevalgono l'individualismo e l'ostruzionismo».

La rappresentante eletta nella lista civica che sosteneva il candidato sindaco Paolo Albi ha preso le distanze dal centrosinistra costituendo un gruppo consiliare indipendente. «Sosterrò le decisioni condivisibili dell'amministrazione e di Brucchi», ha concluso la Di Saverio, «che hanno dimostrato impegno, buona volontà e capacità di governare».

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