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Teramo, area ex Villeroy: parte l’asta da 8 milioni di euro

L’Arap pubblicherà il bando venerdì 29 luglio, due mesi per le offerte. Chi compra potrà costruire case, negozi, uffici e strutture sportive

TERAMO. Va all’asta l’enorme area del quartiere Gammarana che fino agli anni Settanta ospitò le aziende più grandi di Teramo, la Villeroy & Boch e la Spea. Venerdì prossimo, 29 luglio, verrà pubblicato su diversi quotidiani – tra cui il Centro – il bando predisposto dall’Arap, l’agenzia regionale per le attività produttive, che ha assorbito gli ex Consorzi per lo sviluppo industriale. Gli interessati avranno due mesi di tempo per presentare le proprie offerte, l’asta si terrà il prossimo 30 settembre.

Il commissario dell’Arap, Giampiero Leombroni, descrive così l’asta nel dettaglio: «L’ex compendio Villeroy-Spea è stato suddiviso in due lotti. Il primo comprende la palazzina che ospita attualmente la sede teramana dell’Arap e la società Fin Television (ovvero l’emittente Teleponte, ndr) e la base d’asta è di due milioni e 33mila euro. Il secondo, il principale, comprende l’ex area industriale comprensiva della palazzina che insiste su via Gammarana, attuale sede del laboratorio Astra, e del ristorante-pizzeria La Stazione. La base d’asta in questo caso è di cinque milioni 766mila euro». Nel lotto principale vanno considerati anche il grande piazzale nel quale fino all’anno scorso si svolgevano i concerti pre-primo maggio e una palazzina incompiuta. La domanda sorge spontanea: ma questo mega lotto non si poteva frazionare per rendere l’offerta più accessibile? Risposta di Leombroni: «Ci abbiamo pensato soprattutto per il ristorante, e anche il sindaco di Teramo si è speso per questo, ma alla fine abbiamo valutato che non si può frazionare perché come copertura è legato a tutto il resto. È una questione tecnica».

Un’altra domanda è d’obbligo: chi dovesse acquistare uno dei due lotti o entrambi, cosa potrà realizzarci? «Tutto», risponde Leombroni, «perché quell’area è oggetto di una scheda specifica della pianificazione urbanistica del Comune che prevede la possibilità di realizzare abitazioni, insediamenti commerciali, uffici e strutture ludiche e ricreative. Poi, per le cubature e le altre questioni costruttive, chi acquista se la dovrà vedere con il Comune».

C’è da chiedersi, visti i tempi di crisi, se un’asta del genere abbia delle possibilità di non andare deserta. Indiscrezioni parlano dell’interessamento per l’area della Gammarana di un grosso gruppo imprenditoriale, ovvero Gabrielli. Che, sempre secondo i rumors, vi realizzerebbe non solo insediamenti commerciali ma anche uffici dello Stato per risolvere problemi che le istituzioni non riescono a risolvere, un esempio su tutti il degrado inarrestabile del palazzo di giustizia. Si vedrà. Intanto, l’asta indetta dall’ex Consorzio industriale potrebbe portare via dalla Gammarana Teleponte, sotto sfratto dall’Arap per morosità. «Il 19 settembre», annuncia Leombroni, «è la data nella quale l’ufficiale giudiziario dovrà trovare i locali della televisione vuoti. Se a Fin Television dovesse subentrare un altro proprietario potremmo riaffittare, ma questo qualcuno dovrebbe farsi vivo entro pochissimi giorni».

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