Torna l'incubo dell'erosione

A Martinsicuro le onde invadono anche il lungomare

TERAMO. Nel periodo natalizio è tornato l'incubo dell'erosione sulla costa teramana. In particolare la sera della vigilia di Natale, quando il mare era forza sette, le onde hanno mangiato metri e metri di arenile in diverse località. E riesplode la polemica sull'inefficacia dei lavori di ripascimento delle spiagge.

MARTINSICURO.
La sera del 24 a Martinsicuro le onde si sono abbattute con violenza sulle scogliere a protezione degli chalet e del lungomare, finendo la loro corsa sulla carreggiata stradale. Agli occhi ora si presenta uno scenario irreale, con le onde che assediano stabilimenti e lungomare. La zona più colpita è quella centrale del lungomare di Martinsicuro. Gli chalet Eden e Portofino e la struttura che ospita il ristorante Casabianca sembrano dei fortini assediati dalle onde. Solo gli scogli hanno permesso ai casotti di resistere alla furia del mare, ma la preoccupazione è che l'acqua possa farsi strada sotto le strutture mettendo in pericolo la loro solidità. L'acqua si è inoltrata in via Michetti, che si incrocia con il lungomare, per la paura dei residenti della via. E paura c'è anche tra gli operatori, che vedono minati i propri stabilimenti e a rischio la prossima stagione balneare.

PINETO.
«Avremmo voluto sbagliarci». Comincia così una nota del consigliere comunale di Pineto Gianni Assogna (Pdl), che lancia accuse all'amministrazione comunale dopo che le mareggiate hanno ingoiato diversi tratti di spiaggia. «Quando nel 2009», scrive Assogna, «è stato deciso il ripascimento morbido di alcuni tratti della spiaggia di Pineto, abbiamo chiesto a gran voce di affiancare al ripascimento opere strutturali di protezione della costa, abbiamo detto all'amministrazione Monticelli di fare quello che la relazione tecnica allegata al progetto regionale di ripascimento morbido indicava: in assenza di opere strutturali di protezione della costa il ripascimento avrà effetti limitati nel tempo. Ma l'amministrazione Monticelli, impegnata a gestire affari, organizzare festicciole e inaugurare parchi gioco, non ha voluto ascoltare. Purtroppo i fatti ci hanno dato ragione: nel mese di giugno 2010 è terminato il ripascimento morbido e alla fine del mese di dicembre 2010 (dopo qualche mareggiata neppure tanto forte) non v'è più traccia della sabbia, mentre ciottoli e ghiaia tornano a far capolino in quel che resta della costa pinetese. Il ripascimento morbido senza opere strutturali di protezione è stato come spendere milioni di euro per costruire un castello di sabbia in riva al mare, milioni di euro di soldi pubblici».

SILVI.
Polemiche sul ripascimento anche a Silvi Marina. La sezione locale di Sinistra, Ecologia e Libertà denuncia che per la difesa della costa s'investono risorse per interventi a protezione del tratto di spiaggia antistante la costruenda lottizzazione Le Dune, ma si dimentica il litorale di fronte ad un edificio pubblico, l'ex Villaggio del Fanciullo. «Come mai per un'ondata di cemento come la lottizzazione Le Dune si trovano le strade per difendere la costa, visto che sono stati effettuati dei riposizionamenti di sabbia (almeno due) oltre quelli inseriti nel progetto Ricama, e di fronte alle strutture pubbliche nessuno si interessa delle spiagge?», domanda polemicamente Sel in una nota. (s.d.s.-ma.mu.)

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