“Una storia in rosso” una docu-fiction  sul Pci in Abruzzo 

Testimonianze e interviste per i cento anni del partito  nel video realizzato da Fondazione Riforme e Università 

TERAMO. Con la docu-fiction “Una storia in rosso. Sulle tracce del Pci in Abruzzo” la nostra regione celebra oggi i cento anni dalla nascita del Partito comunista italiano. Un partito che ha contribuito alla storia del Paese: dalla guerra di Liberazione e alla sconfitta del fascismo, dalla nascita della Repubblica alla redazione della Costituzione, alle lotte dei lavoratori e all’allargamento dei diritti civili e sociali.
Un video di 18 minuti che mette in luce alcuni aspetti della vicenda del Pci abruzzese e racconta l’attività di ricerca che la Fondazione Abruzzo Riforme sta portando avanti dal 2016 con l’Università degli Studi di Teramo attraverso la raccolta di testi e documenti per la costruzione di un archivio dedicato alla storia del Pci, del Pds e dei Ds. Il lavoro è stato realizzato da Mac Factory Production, unità produttiva degli studenti della laurea specialistica in Media, Arti, Culture della facoltà di Scienze della comunicazione dell’ateneo teramano coordinati dal docente Andrea Sangiovanni, che si è occupato della sceneggiatura insieme a Fabrizio Masciangioli. E c’era anche un pezzo d’Abruzzo negli atti e tra le persone che dettero vita nel 1921, a Livorno, al Partito Comunista d’Italia. «All’interno del Psi esisteva una frazione comunista con alcuni nostri corregionali», racconta Angelo Staniscia, ex sindaco di Atessa, consigliere regionale e parlamentare Pci, componente del comitato scientifico Fondazione Abruzzo Riforme. «All’appuntamento con la storia, nella città toscana, parteciparono Smeraldo Presutti, Piero Ventura e Secondino Tranquilli». I centri in cui nei primi anni di vita si radica il nuovo partito, che conta circa 400 iscritti, sono L’Aquila, Popoli, Bussi, Sulmona, Avezzano, Teramo, Giulianova, Montorio al Vomano, Città Sant’Angelo, Castellammare (futura Pescara), Chieti, Atessa, Pescara, Tollo, Carpineto Sinello. «Alle elezioni politiche, qualche mese dopo», aggiunge Staniscia, «la nuova formazione partecipa con una sua lista, ma fu segnata dall’esordio delle violenze delle camicie nere e fu uno degli ultimi appuntamenti elettorali prima dell’avvento del regime mussoliniano. La lista riportò 3229 voti, di cui 1622 in provincia di Teramo, 1123 e 513 a L’Aquila e Chieti, ma nessun candidato venne eletto perché non raggiunse il quorum». La docu-fiction si basa su fonti scritte, ma anche testimonianze. «L’attività di ricerca degli anni scorsi ha permesso di raccogliere e catalogare migliaia di documenti e sono state girate interviste ad alcuni protagonisti», spiega Sangiovanni, «come Antonio Rosini, Giancarlo Cantelmi, Antonio Ciancio, Bruno Passeri, Tommaso Perantuono, alcuni frammenti delle quali sono stati inseriti nel video. Non dimentichiamo che il Pci si è dovuto confrontare con l’egemonia della Democrazia cristiana, riuscendo a contribuire in modo rilevante nella crescita della nostra regione. Ringrazio», conclude, «gli studenti che si sono occupati della recitazione, ma anche delle riprese e del montaggio».
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