Vandali devastano i fiori nelle aiuole: il Comune li ripianta 

Sfida all’inciviltà che dilaga in piazza Orsini e largo Lubich L’assessore Di Bonaventura: «La gente perbene denunci»

TERAMO. C’è gente che, in quello che dovrebbe essere il “salotto buono” di Teramo, sradica i fiori dalle aiuole per puro vandalismo o, nella migliore della ipotesi, lascia i propri cani liberi di scorrazzare nei piccoli spazi verdi facendovi danni e lasciandovi i bisogni. È accaduto, nelle ultime settimane, in piazza Orsini e, a pochi passi di distanza dall’altra parte del duomo, in largo Chiara Lubich. Nei due luoghi, ieri mattina, operai della Team e del Comune erano al lavoro per risistemare le aiuole, alla presenza dell’assessore alle manutenzioni Valdo Di Bonaventura. Che ha convocato la stampa per sottolineare non solo e non tanto il lavoro di ripiantumazione dei fiori e di pulizia degli spazi verdi, quanto la diffusa mancanza di rispetto per il decoro cittadino. «I fiori messi a dimora un mese fa non ci sono più», ha detto l’assessore, «e li stiamo ripiantando: per noi è una sfida contro l’inciviltà che dilaga, comportamenti del genere sono inaccettabili. Fra 15 giorni torneremo a verificare lo stato dei luoghi per vedere se certe cose saranno successe ancora, intanto visioneremo i video degli impianti di sorveglianza per vedere chi adotta comportamenti scorretti. Ma facciamo anche appello ai cittadini perbene a segnalare i casi di inciviltà diffusa, perché se non c’è partecipazione attiva i nostri sforzi continui possono ben poco».
A chi gli ha fatto notare la presenza in piazza Orsini di una birreria molto frequentata da giovani, Di Bonaventura ha replicato senza peli sulla lingua: «È stata una scelta molto infelice quella di mettere una birreria qui, chi ha autorizzato questa cosa ha commesso un errore».
Il Comune sta valutando anche la possibilità di proteggere le aiuole con una bordura, ma c’è da fare i conti con le ristrettezze del bilancio comunale. «Abbiamo un preventivo di 23.000 euro, che è una spesa importante. Ma troveremo una soluzione», ha concluso Di Bonaventura.
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