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TERAMO. Si è insediato il consiglio di amministrazione dell’Ater, presieduto da Maria Ceci e composto dai consiglieri Rando Angelini e Giammario Cauti. Su di loro sono riposte le speranze di centinaia di sfollati delle case popolari che ancora non vedono iniziare la ricostruzione post sisma.
Di questo è ben cosciente Ceci che, forte dell’esperienza amministrativa come dirigente vicario dell’Inail, nella conferenza stampa concomitante all’insediamento ha detto di «sentire il peso dell’incarico, consapevole dell’importanza della ricostruzione, oltre che della gestione ordinaria. Conosco la macchina amministrativa e credo nel sistema pubblico». La presidente ovviamente non si sbilancia sui tempi e sui modi della ricostruzione delle case Ater, essendosi appena insediata. «Il problema della ricostruzione non può essere uno slogan o uno specchietto per le allodole», osserva, «ho chiesto ai dirigenti un’analisi degli atti per elaborare un programma e garantire il rientro a chi è fuori, Sono cosciente che il codice degli appalti pubblici ha irrigidito il sistema ma noi dobbiamo dare risposte immediate, assicurando imparzialità e trasparenza. Se i tecnici sono pochi, dovremmo integrarli e creare una struttura attivando anche una mobilità fra enti». Ceci vuol creare «una task force» per accelerare la ricostruzione favorendo anche una «sinergia con altre istituzioni, penso ad esempio a Comune e Regione perchè da soli non riusciamo a ottenere risultati immediati. D’altronde la desertificazione di Colleatterrato non è solo un problema dell’Ater ma di tutta la comunità». Sull’operato del predecessore non si sbilancia ma «chi arriva non vanifica quel che è stato fatto se è utile e meritevole».
Accanto alla presidente, oltre ai due consiglieri, il capogruppo alla Regione Pietro Quaresimale che Ceci ha ringraziato «per la fiducia accordata», ringraziamenti estesi «a tutta la compagine del centrodestra». E Quaresimale ha contraccambiato lodandone le qualità professionali e ribadendo: «Ho voluto fortemente la presidenza Ater perchè conosco, grazie alla esperienza da sindaco, le sue problematicità. Sarò vicino al cda che avrà il delicato compito di gestire in modo virtuoso l’azienda facendo ogni sforzo per risolvere le questioni legate all’emergenza abitativa della provincia. Numerosi sono, infatti, gli sfollati che non sono ancora riusciti a trovare una sistemazione stabile e dignitosa».