Via libera alla Casa di comunità: ma il Comune chiede più servizi 

Passa una risoluzione urgente approvata all’unanimità ad esclusione di Petrini che è uscito dall’aula Maggioranza e minoranza uniti nel sollecitare Asl e Regione a mantenere anche il distretto sanitario

ROSETO. Casa di comunità a Roseto sì, ma anche l'impegno da parte del sindaco Mario Nugnes di insistere con la Regione Abruzzo e la Asl affinché venga rafforzata questa struttura con la previsione di una residenza sanitaria per anziani. E non solo visto che il sindaco chiederà di assistere come uditore alla quinta commissione permanente del consiglio regionale sulla sanità che si svolgerà nei prossimi giorni e di sollecitare la Asl a mantenere la sede del distretto sanitario di base a Roseto e che le risorse dall'eventuale vendita dell'attuale sede del distretto sanitario in via Adriatica vengano destinati al rafforzamento dei servizi sanitari in città.
È questo il succo della risoluzione urgente approvata all'unanimità, ad eccezione del consigliere di opposizione Nicola Petrini che si è allontanato dall’aula, nel consiglio straordinario in seconda convocazione sul Dsb che si è svolto martedì sera. La risoluzione, inoltre, prevede anche che il sindaco, accompagnato da una delegazione di consiglieri di maggioranza e minoranza, richieda un incontro con l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì e al direttore generale del dipartimento sanità della Regione Claudio D’Amario affinché si prendano l’impegno futuro di implementare la Casa di comunità trasformandola in un vero e proprio distretto sanitario. È intervenuto via streaming anche il consigliere regionale Sandro Mariani, impegnato nel consiglio regionale, che ha invitato il sindaco in audizione alla quinta commissione permanente della Regione sulla sanità.
I consiglieri regionali Dino Pepe, Silvio Paolucci e Simone Angelosante hanno inviato una lettera di ringraziamento per l’invito precisando di non poter essere fisicamente presenti. Dopo le polemiche del consiglio straordinario sul dsb in prima convocazione, con la mancanza del numero legale per l’abbandono dell’aula da parte del primo cittadino e dei consiglieri di maggioranza in seguito a un accesso botta e risposta tra lo stesso sindaco Nugnes e la consigliera Teresa Ginoble, martedì si è trovata una sintesi tra maggioranza e opposizione grazie anche all’esperienza politica del consigliere Enio Pavone, e si è messa la parola fine alla polemica, nata questa estate, sulla diatriba Casa di comunità o Dsb. Inspiegabile il comportamento del consigliere Nicola Petrini, nonostante l’accordo di tutti. La presidente del consiglio comunale Gabriella Recchiuti è stata costretta a chiedere la votazione sulla mozione, ovviamente bocciata, per poi passare alla risoluzione urgente, approvata. «Ringraziamo le forze di opposizione che, a seguito di un dibattito serrato, a tratti duro e spigoloso, hanno convenuto sulla bontà dell’investimento ottenuto per Roseto e che sarebbe stata una follia impuntarsi su una mera nomenclatura Casa di comunità piuttosto che Distretto Sanitario di Base», si legge nel comunicato di Spazio Civico, «infatti la nostra città avrà a disposizione 4 milioni di euro di fondi Pnrr per realizzare, in tempi brevi, una Casa di comunità hub e una centrale operativa territoriale, e l’attuale distretto sanitario resterà attivo». La nota di Spazio Civico inoltre precisa che non è mai venuta meno, da parte della maggioranza, «a volontà di ottenere per la città una Rsa per anziani». Anche la consigliera Teresa Ginoble è soddisfatta per l’esito del consiglio. «Dopo mesi di dura battaglia per evitare che Roseto possa perdere il presidio sanitario», dice, «finalmente si è giunti alla firma di una risoluzione condivisa da maggioranza e minoranza. La firma dimostra che i nostri dubbi erano fondati. La maggioranza è tornata sui suoi passi, e dopo aver abbandonato incautamente l’aula nella seduta precedente, ha accolto la nostra istanza».
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