Zooprofilattico verso lo sciopero

I revisori bloccano il pagamento della produttività a 209 lavoratori, chiesto l’intervento di D’Alfonso
TERAMO. Sono pronti allo sciopero i dipendenti dell’istituto zooprofilattico Caporale di Teramo, esasperati da un rimpallo di responsabilità tra consiglio di amministrazione e revisori dei conti che di fatto sta congelando il pagamento del saldo della produttività relativa al 2013, circa 750 euro a testa. A spiegare i passaggi che hanno condotto ieri i dipendenti a proclamare un’assemblea di protesta è stata la rappresentanza sindacale interna guidata da Monia Pecorale la quale, al di là che le responsabilità siano circoscritte al passato, o agli attuali revisori nominati dal ministero (irremovibili nel non concedere il via libera per il pagamento delle spettanze), chiede «un atto di responsabilità per la soluzione del problema che coinvolge 209 dipendenti». Tale premio di produttività, spiegano i sindacati, era stato erogato nella misura del 60% nel mese di maggio dopo la presa di posizione del direttore generale dell'ente, Fernando Arnolfo. Il personale è poi rimasto in attesa del saldo finale che però il direttore generale non può erogare a causa delle questioni sollevate dal collegio dei revisori. Queste sono: incongruenze nella certificazione dei contributi, irregolarità concorsuali e addirittura la collocazione giuridica dell’istituto quale ente di appartenenza al sistema sanitario nazionale. Il tentativo di confronto con il presidente del collegio dei revisori da parte dei sindacati per ragionare sul superamento degli impedimenti è stato vano. «I revisori sollevano questioni sempre esistite nel passato», ha dichiarato Monia Pecorale, «ma fino a quest’anno non ritenute tali da pregiudicare il pagamento delle indennità dovute».
I dipendenti si troverebbero tra due fuochi nella già nota contrapposizione tra gli organi di gestione dell'Izs, ma ad appesantire la situazione c’è anche lo spettro di un ritorno al commissariamento. La legge di riordino è stata approvata dalla Regione Abruzzo ma non ancora dalla Regione Molise, che starebbe ragionando su modifiche sostanziali all’impianto normativo. Una situazione di stallo che non fa bene all'attività dell'ente di ricerca teramano dal momento che il testo da approvare deve essere identico per le due Regioni, e una rimessa in discussione comporterebbe lungaggini rischiose. Se entro il 10 gennaio non verrà validato il testo della nuova legge dal governo molisano, il ministero invierà nuovamente un commissario alla guida dell'Izs.«La nostra protesta continuerà», ha concluso Pecorale, «fino a quando la Regione non dimostrerà che sta lavorando concretamente perchè il Molise arrivi all'approvazione e si eviti questo rischio». Interpellato dalle Rsu anche il governatore Luciano D'Alfonso, che si è impegnato a garantire celerità nel percorso e ha promesso un incontro con il personale nei prossimi giorni.
Marianna De Troia
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