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"Quello che è accaduto ieri sera in Consiglio comunale ha dell’incredibile" afferma Domenico Pettinari, capogruppo del movimento pettinarista, che continua: "Ci sono alcuni video che verranno pubblicati e che ritraggono scene indegne per una amministrazione pubblica. Stavamo discutendo la delibera di variazione al DUP alla quale ho presentato dieci emendamenti di merito finalizzati ad interrompere la vendita delle reti del gas . Questo rappresenta un impegno che può essere inserito nel DUP che rappresenta il documento unico di programmazione di tutte le attività dell’Ente. Per tutta risposta, il Presidente del Consiglio, dichiarava nulli tutti i miei emendamenti e li cassava con una forzatura evidente del regolamento. Davanti a questa ennesima prepotenza istituzionale e all’uso smodato della cosiddetta tagliola, considerato che da mesi il mio gruppo viene fatto oggetto di queste azioni spregevoli e antidemocratiche che limitano le nostre prerogative, mi sono alzato in piedi e ho messo in atto una forma di protesta eclatante che ha portato al blocco del consiglio comunale . Si è verificato uno scontro tra me e il presidente del consiglio che a tratti ha assunto le sembianze di una “guerriglia” consiliare che mi ha visto anche ricevere parole di allontanamento dall’aula".

Poi conlcude: "Alla luce di quanto accaduto, comunico pubblicamente che il mio gruppo non sarà più disposto ad accettare queste  prepotenze politiche che minano gravemente i nostri diritti di consiglieri limitando di fatto le nostre attività tutelate giuridicamente e, pertanto, nei prossimi consigli ordinari, se si ripeterà questo comportamento, metteremo in atto forme di protesta legittime a tutela dei nostri diritti che sfoceranno sicuramente con l’uso della forza nei nostri confronti . Noi non vogliamo che si arrivi a ciò ma il comportamento dell’amministrazione sta ponendo le basi perchè in consiglio possa verificarsi il peggio. Non possiamo piegare la nostra legittima attività ad una volontà politica distorta di questo centro destra che a tutti i costi vorrebbe chiudere le bocche del dissenso . Noi non lo permetteremo".

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Una standing ovation ha chiuso, ieri sera, la performance di Alessandro Quarta, il violinista rocker che si è esibito nell'ambito del Pescara Liberty Festival, riuscendo a catturare e ad entusiasmare il pubblico che ha riempito piazza Sacro Cuore. Un concentrato perfetto di tecnica, passione ed energia  trascinanti che ha calamitato i presenti dal primo all'ultimo secondo del concerto nella piazza riqualificata, scelta anche quest'anno per accogliere le serate del Festival voluto dal Comune e diretto dal maestro Eleonora Paterniti, dal 9 al 13 settembre. Sul palco, con Quarta, il pianista Giuseppe Magagnino e il il suo trio ritmico composto da Franco Chirivi, alla chitarra, Michele Colaci, al basso, e Cristian Martina alla batteria, protagonisti di una serata unica, proprio come era stata annunciata.
Applausi e grande entusiasmo per "No limits", questo il titolo del "viaggio" nella musica proposto da Quarta, che ha voluto ringraziare Paterniti perché "dà la possibilità a noi artisti di sentirci vivi". Quarta ha rivolto il suo ringraziamento anche "al sindaco e alla città" che ieri sera lo hanno accolto con grande slancio, al punto che ha annunciato il suo ritorno, l'anno prossimo.
Quarta ha voluto lanciare un messaggio al pubblico sulla cultura. "Questa sera avete perso tre ore della vostra vita", ha detto alla fine della sua performance, per poi completare cosi: "avete perso tre ore lontano da un telefono. Ci sono tante guerre", ha aggiunto, "ma la più grande è quella in cui non riusciamo a vedere le bombe che stiamo mettendo nel sottosuolo per i vostri figli (perché io non ne ho) e sono quelle legate alla mancanza di cultura. La cultura nelle scuole c'è ma non viene presa sul serio" e poi, andando avanti con la sua riflessione, ha fatto notare che "oggi viviamo di rendita" rispetto a tutto ciò che è stato realizzato da chi ci ha preceduto, dalle chiese ai musei passando per la musica, e d'altronde basterebbe pensare solo un secondo come sarebbe "vivere in un città senza arte e senza a quello che è stato creato 100 anni fa". E' fondamentale, quindi "combattere le bombe che non vediamo, che non sono quelle che vediamo in TV, ma sono i cellulari. Il rischio è che una volta morti noi, non rimarrà più niente"