Asl: tempi di attesa dimezzati per le prenotazioni sospese

28 Agosto 2024

L’azienda recupera il 65% delle prestazioni richieste dai pazienti delle cosiddette “pre-lista” Da settembre sospese le visite in libera professione per i servizi dove c’è maggiore pressione

CHIETI. La Asl rivendica il «recupero del 65 per cento delle prenotazioni cosiddette “galleggianti”, quelle cioè inserite nella pre-lista», grazie ai «primi risultati della stretta su tempi di attesa delle prestazioni, guardando in particolare alle richieste prese in carico dai Cup e da collocare nelle agende alla prima disponibilità, come previsto dal progetto regionale “Sos liste d’attesa”». Diverse le misure adottate dalla direzione dell’azienda in questo campo: «Come l’aumento delle prestazioni aggiuntive», spiega una nota della Asl, «che hanno prodotto la crescita dell’attività ambulatoriale, sia come visite che nella diagnostica, e attraverso il coinvolgimento delle strutture private accreditate, nei limiti stabiliti dalla legge. Anche sul fronte dell’appropriatezza il miglioramento c’è stato, molti prescrittori hanno recepito le indicazioni fornite durante gli incontri promossi dalla Asl. I risultati, dunque, sono arrivati ma non bastano a definire la questione risolta, per cui serve un’azione aggiuntiva».
«Un piano di abbattimento liste d’attesa che sta funzionando»: questa la ricetta del direttore generale Thomas Schael. «Ringrazio per questo i professionisti che si stanno impegnando al massimo per recuperare e i medici di medicina generale che governano la domanda», afferma il manager, «ma dobbiamo fare di più, soprattutto in una direzione: mantenere nel giusto rapporto gli orari messi a disposizione dai professionisti per l’attività istituzionale, che consentono al Cup di predisporre le agende di prenotazione, e quelli che gli stessi medici riservano alla libera professione fatta in ospedale».
Secondo Schael, «non può esserci sproporzione tra queste due differenti disponibilità, perché in alcuni casi sono sbilanciate a favore dell’attività privata, che rappresenta comunque un’opportunità offerta agli utenti ma non può diventare assolutamente una strada obbligata per avere accesso a visite ed esami. Pertanto con i componenti del collegio di direzione», continua il direttore generale, «abbiamo condiviso la necessità di una ulteriore misura: la sospensione temporanea delle prestazioni a pagamento per quelle discipline che più di tutte soffrono rispetto ai tempi di attesa, e alimentano ancora in modo importante le lista di galleggiamento».
Schael annuncia quindi che dal prossimo 7 settembre non potranno essere prenotate prestazioni a pagamento per quanto riguarda chirurgia vascolare e angiologia, gastroenterologia e radiologia come prime specialità, mentre per altre sono in corso verifiche. Non andranno tuttavia perse le prenotazioni in libera professione già effettuate in precedenza perché visite ed esami saranno garantiti pagando il semplice ticket. «La sospensione», specifica il manager, «sarà rivalutata con cadenza quindicinale e potrà essere revocata; scatterà ogni qualvolta il numero delle prenotazioni galleggianti sarà superiore al 2 per cento del totale delle prestazioni erogate nel mese precedente».(a.rap.)
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