Molesta la nipote, 58enne ai domiciliari

28 Agosto 2024

Un uomo di Chieti accusato di allungare le mani sulla ragazza e di inviarle foto spinte: le immagini sul cellulare dello zio

CHIETI. Avances, apprezzamenti espliciti, foto osé. Le attenzioni per la nipote sono costati a un 58enne di Chieti gli arresti domiciliari con l’accusa atti persecutori e violenza sessuale. La misura cautelare è stata eseguita dalla polizia di Stato in seguito alla decisione del gip del tribunale di Chieti Marcello Cozzolino su richiesta del sostituto procuratore Giancarlo Ciani. Il 58enne, difeso dall’avvocato Cristiano Sicari, è comparso ieri mattina davanti al giudice Luca De Ninis, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
La misura cautelare è stata emessa nei confronti dell’uomo, cittadino italiano e residente in città, sabato scorso. Secondo l’accusa, è ritenuto responsabile di atti persecutori e violenza sessuale nei confronti della nipote. Il provvedimento cautelare segue la denuncia formalizzata appena un paio di giorni prima, il 22 agosto, all’ufficio denunce della questura dalla giovane. La ragazza, nipote del 58enne, ha descritto con dovizia di particolari numerosi episodi in cui avrebbe subito le attenzioni “sopra le righe” del parente. Questi le avrebbe inviato a più riprese messaggi con avances esplicite, nonché fotografie e video a sfondo sessuale tramite Whatsapp. Non solo: recentemente, in varie occasioni, l’indagato sarebbe arrivato anche ad allungare le mani, palpando la vittima nelle parti intime dopo che, in occasioni di riunioni familiari, avrebbe fatto in modo di restare da solo con lei.
Dopo la denuncia e il provvedimento del gip, gli agenti della squadra mobile hanno dato seguito all’esecuzione al decreto di perquisizione emesso dalla procura della Repubblica di Chieti. Nell’occasione è stato controllato lo smartphone dell’arrestato, sul quale erano ancora presenti i messaggi e i contenuti multimediali descritti dalla vittima in sede di denuncia. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato condotto nella propria abitazione a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa dell’interrogatorio di garanzia che è poi avvenuto ieri.
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