A Pescara si vive bene: secondo lo studio del Sole 24 ore è tra le migliori d’Italia

Nella classifica delle città per qualità della vita è 40esima, segue Chieti. Teramo scende fino al 68° posto a causa del basso punteggio nella graduatoria “Ambiente e servizi”
PESCARA. Pescara conquista il podio abruzzese nella qualità della vita 2025 e balza al 40° posto nazionale, guadagnando ben 15 posizioni in un anno. Segue Chieti, 62ª e in risalita di 9 posti rispetto al 2024. Scivolano invece Teramo, che arretra al 68° posto perdendo nove posizioni, e L’Aquila, fanalino di coda regionale al 69° posto (-2) che mantiene comunque il podio a livello nazionale, al terzo posto per le aree protette. A certificarlo è la 37ª edizione dell’indagine del Sole 24 Ore, lo storico monitoraggio lanciato nel 1990 per misurare il benessere nei territori italiani. La classifica si basa su 90 indicatori ufficiali che misurano sei aree chiave del benessere – dall’economia ai servizi, dalla sicurezza all’ambiente – includendo anche gli indici tematici pubblicati durante l’anno.
PODIO PER PESCARA
A confermare la sua vocazione vivace e dinamica è Pescara. Con 565,47 punti è prima in Italia per offerta culturale, grazie al numero di spettacoli ogni mille abitanti (dati Siae-Istat). Ottimi anche i punteggi sulla qualità della vita delle donne (574 contro 556,1), sulla densità degli impianti fotovoltaici (450 su 158,9) e sull’illuminazione pubblica sostenibile. Le criticità riguardano “Affari e lavoro”, penalizzato dal tasso di infortuni (17 contro 12,3) e dalla disoccupazione giovanile (34 rispetto a 21 della media). In calo anche “Giustizia e sicurezza” (-20 punti), a causa della percezione di insicurezza (20 su 17), dell’alto numero di danneggiamenti (513 contro 421) e di un indice di criminalità pari a 3.691, superiore alla media nazionale (3.430,4). Elevati infine anche i reati legati agli stupefacenti (60 contro 49,1).
CRESCITA DIFFUSA A CHIETI
Chieti raggiunge 531,6 punti e sale di nove punti rispetto al 2024. Tra i dati migliori spicca il quinto posto nazionale per presenza di medici di medicina generale (professionisti ogni 10mila abitanti). Il dato più critico resta quello sugli infortuni sul lavoro, che frena le performance complessive. Ottima la voce “Demografia e società”, trainata dall’alto numero di persone con almeno il diploma e da un quoziente di natalità in linea con il dato nazionale (6 su 6). Positivi anche i risultati su aria più salubre (675 su 641,1), raccolta differenziata (74 su 68,1) e illuminazione pubblica sostenibile (947 contro 627,6). Molto bene anche sul fronte della cultura, con un’offerta di spettacoli superiore alla media (56,6 contro 53,3) e un buon numero di librerie. Tra i punti di forza anche l’indice di clima, con un punteggio di 700 rispetto ai 598,2 della media nazionale.
AMBIENTE IN CADUTA A TERAMO
Il valore più problematico per Teramo, che raggiunge 515,87 punti, è quello di “Ambiente e servizi” che scende di 36 punti. Pur con qualche elemento positivo – come l’ottimo punteggio sulla qualità della vita dei giovani (520 contro 500,1) – pesano diversi fattori: una raccolta differenziata appena sopra la media (67 su 66), un punteggio modesto per l’ecosistema urbano (54 su 55) e soprattutto una bassa densità degli impianti fotovoltaici (96 su 158,9). In calo anche “Ricchezza e consumi” e “Affari e lavoro”, dove emergono criticità importanti: disoccupazione giovanile molto alta (43 su 21,1 di media) e mancata partecipazione al lavoro (14 su 13,4). Sale invece di un punto “Giustizia e sicurezza”, nonostante resti elevata la durata dei procedimenti civili (510 su 345,3).
SICUREZZA GIÙ AlL’AQUILA
La provincia aquilana, con i suoi 514,99 punti, scende rispetto al 2024. L’indicatore “Giustizia e sicurezza” crolla di 64 punti, penalizzato dalla lunga durata dei procedimenti civili (464 contro 345,3 di media) e dall’altissima litigiosità (4.290,4 contro 2.980). Restano elevati anche danneggiamenti, truffe e frodi informatiche e l’indice di criminalità. In ulteriore sofferenza “Affari e lavoro”, con un forte dato negativo sul tasso di disoccupazione (67,3). Tra i punti critici si aggiunge anche la bassa capacità di riscossione dei Comuni. In controtendenza, invece, i segnali positivi: +11 punti per “Ricchezza e consumi” e +22 per “Cultura e tempo libero”, che mostrano una provincia dinamica sul fronte dei consumi e dell’offerta culturale.
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