A14, i viadotti sequestrati salgono a sei 

La Procura mette i sigilli ad altre tre grandi infrastrutture nel tratto abruzzese tra Val Vibrata, Roseto e Fossacesia

PESCARA. Non sarebbero sicuri: altri sequestri sono scattati sui viadotti autostradali di Abruzzo, Lazio e Campania. I nuovi decreti, firmati dal gip della procura di Avellino, riguardano le barriere stradali di nove viadotti: Colonnella, Del Vomano (nel Teramano) e Fonte dei Preti (nel comune di Fossacesia) sull’A14 Bologna-Taranto; Val Freghizia, Rio Pescara e Fosso Pezza Secca sull’A1 Milano-Napoli; D’Antico, Omero Fabriani e Lamia sull’A16 Napoli-Canosa. Che si aggiungono ai dieci viadotti già sequestrati a fine settembre di “Fosso San Biagio”, “Campofilone”, “Santa Giuliana”, “Santa Maria”, “Cerrano”, “Marinelli”, “Valloscura”, “Petronilla”, “Sp e Fosso Calvano” e “Vallelunga”, posti fra le uscite Pescara Ovest e Pedaso in provincia di Fermo. Le strutture interessate, tra Abruzzo e Marche, sono quindi salite a 13, sei delle quali nella nostra regione, e hanno lo stesso problema: i tirafondi che ancorano al suolo le barriere non sarebbero stati sufficientemente testati. Su tutte queste infrastrutture dell’A14, dalla Val Vibrata fino al Chietino, la velocità massima scende a 40 km all’ora per i Tir e 60 per le auto, e le carreggiate sono dimezzate. Per di più i tempi dell’inchiesta sono lunghi. Potrebbero durare anche un anno, durante il quale si viaggerà in coda, su metà carreggiata e i disagi aumenteranno nel periodo delle festività di Natale. Il livello di servizio dell’A14 scende ulteriormente al di sotto di quello normale in autostrada, per avere il quale l’utente paga il pedaggio. Ma all’interrogazione presentata alla Camera dal deputato abruzzese di Italia Viva, Camillo D’Alessandro, il ministro ha risposto in modo aleatorio sulla possibilità di sospendere i pedaggi. La Procura avellinese, indagando sulla strage del bus precipitato nel vuoto sei anni fa, dal viadotto Acqualonga dell’A16, causando 40 morti, accusa Aspi (Autostrade per l’Italia) di aver utilizzato materiale scadente e tecniche inadeguate, mettendo a rischio l’incolumità degli automobilisti. In pratica per i pm la società avrebbe sostituito le precedenti barriere, denominate “Liebing Plus”, già omologate e certificate, con «barre filettate inghisate di malta cementizia», così da compromettere notevolmente la capacità di contenimento in caso di urto con veicolo pesante e la maggiore rigidezza a seguito d’impatto con veicolo leggero. Secondo i magistrati di Avellino sono 300 le opere simili in tutt’Italia. Aspi però risponde di aver effettuato nuovi test, numerosi, e condotti da quotati docenti usando protocolli di enti terzi. Ma non è bastato per evitare i sequestri avvenuti sulla scorta dei pareri forniti dai consulenti della procura, Andrea Demozzi e Mariano Pernetti, i quali hanno spiegato che nella sostituzione delle barriere, trattandosi di una nuova tipologia, si sarebbe dovuto procedere all’omologazione prima dell’installazione e non dopo. Per i consulenti, il nuovo sistema non può ritenersi certificato, tanto che diversi crash-test eseguiti in passato hanno dato esito negativo. Sulla A14 Bologna-Taranto, per programmati lavori di pavimentazione, dalle 22 di domani alle 5 di venerdì sarà inoltre chiusa l'entrata di Val di Sangro, verso Bari.