POST-COVID

Abruzzo, aumentano i posti su pullman e bus. Per i treni occorre aspettare il 22

Ordinanza della Regione: cade la "barriera" di un metro, consentito il riempimento fino al 60 % (prima era del 50%) con la disposizione verticale dei posti ma con la mascherina a bordo

PESCARA. Cambiano di nuovo le modalità di trasporto dei passeggeri su autobus e pullman pubblici e privati. A modificarle è l'ordinanza regionale del 14 giugno su una serie di aspetti in materia di tutela della salute e sicurezza nel settore trasporti in aggiunta a quelli in vigore. La disposizione più importante riguarda il numero di passeggeri da trasportare: adesso sia sulle linee pubbliche che nei viaggi privati è possibile riempire di più il pullman poiché le sedute si possono utilizzare anche verticalmente (un passeggero dietro l'altro) fermo restando l’utilizzo della mascherina a bordo.

In sostanza il pullman può trasportare passeggeri fino al 60 per cento della sua capienza (posti consentiti dalla carta di circolazione), prima era il 50 per cento. Questa nuova disposizione sull'utilizzo dei posti a sedere, oltre a fare chiarezza, esclude sempre il posizionamento “faccia a faccia” e riduce la distanza interpersonale di un metro. Sulle linee da Pescara per Roma, ad esempio, l'offerta dei posti aumenta del 10 per cento: una percentuale in più che va incontro alla domanda, anche se non risolve i problemi di prenotazione e di "corsa al biglietto" nelle giornate di punta.

Resta invece al 50 per cento l'indice di riempimento dei treni (sul totale dei posti a sedere), ma entro il 22 giugno la società regionale Tua-Sangritana ha già annunciato che riattiverà il 90 per cento dei servizi pre-Covid.

“Le nuove regole sui pullman – spiega il direttore generale Tua, Maxmilian Di Pasquale – ci permettono di effettuare una valutazione meno stringente sulla capienza a bordo dei nostri mezzi, ci aiutano nella programmazione e nello svolgimento dei servizi per i quali siamo stati giocoforza costretti ad una rivisitazione imprevedibile fino ad inizio marzo”.

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