Abruzzo, aumentano  i risparmi delle famiglie 

Nelle banche depositi per 20,7 miliardi di euro (+227 milioni nel 2019)  Ma diminuiscono di 73 milioni i prestiti per le piccole e medie imprese

L'AQUILA. Le banche chiudono i rubinetti alle piccole imprese e agli artigiani. A settembre scorso, in Abruzzo, sono stati erogati 73 milioni di euro in meno, rispetto ai dodici mesi precedenti.
A dirlo è una ricerca della Cna regionale su dati Bankitalia. Una diminuzione in netta controtendenza rispetto alle aziende medio-grandi, che hanno beneficiato di 85 milioni in più, e alle famiglie consumatrici, con un incremento del credito concesso pari a 215 milioni. La mancanza di liquidità resta uno dei problemi maggiori nel panorama economico regionale, a cui devono far fronte le imprese di piccole dimensioni, che faticano a dialogare con le banche.
SPORTELLI CHIUSI. La variazione percentuale, al terzo trimestre 2019, vede un aumento dei prestiti alle famiglie abruzzesi del 2,4% rispetto all'anno precedente, contro la media nazionale del 3,2%.
Le imprese medio-grandi fanno rilevare un leggero incremento, pari all'1%. Crollano del 2,7% i prestiti alle pmi, che hanno subìto un taglio netto dalle banche: «È l’ennesima conferma di quanto il credito sia diventato ormai un miraggio per alcune categorie produttive della nostra regione», afferma la Cna Abruzzo. Lo studio, realizzato da Aldo Ronci, rileva come «il credito alle micro imprese abbia subito, rispetto ai dodici mesi precedenti, una contrazione davvero pesantissima. Una diminuzione che va in controtendenza con l'andamento delle aziende medio-grandi, per cui è cresciuto di 85 milioni, e con il credito alle famiglie, che fa registrare 215 milioni di euro in più. Se il credito al mondo delle micro imprese, in Abruzzo, è diminuito del 2,7% contro il 2,3% nazionale», evidenzia Ronci, «quello erogato alle imprese medio-grandi risulta addirittura di segno opposto: l’aumento registrato in Abruzzo - un punto percentuale in più - risulta, infatti, in netta controtendenza rispetto alla media nazionale (-0,7%)».
RISPARMI IN AUMENTO. Complessivamente, a settembre 2019, il barometro del credito ha segnato, in Abruzzo, una consistenza di 20 miliardi e 727 milioni di euro, registrando, rispetto ai dodici mesi precedenti e al netto delle cessioni delle sofferenze, un incremento di 227 milioni di euro. In aumento depositi e risparmi postali: 394 milioni di euro in più, rispetto al 2018, 27 miliardi e 121 milioni, contro 26 miliardi e 727 milioni.
«La differenza macroscopica tra raccolta del risparmio e impieghi», spiega il presidente regionale della Cna, Savino Saraceni, «fotografa fedelmente l’andamento di una terra che destina altrove una parte consistente dei propri risparmi, in un momento in cui, al contrario, l’economia regionale, e soprattutto le imprese di minori dimensioni, avrebbero assoluto bisogno di liquidità. Le pmi pagano, in termini di minor concessione di credito, i danni prodotti alle banche dall’ammontare enorme di sofferenze della clientela più strutturata». CASO POP DI BARI. Saraceni conclude con un riferimento alla Banca popolare di Bari, che in Abruzzo ha acquisito due Casse di risparmio, con 800 dipendenti e oltre 100 sportelli : «Gli esiti di questa vicenda, in termini di contrazione nell’erogazione del credito, saranno ancor più visibili a breve tempo», afferma il presidente della Cna Abruzzo.