Abruzzo, meno nascite e spopolamento

In otto mesi persi 3.573 abitanti: la maglia nera a Ortona, Vasto controcorrente. Giù anche l’area metropolitana Chieti-Pescara

PESCARA. Negli ultimi due anni e mezzo in Abruzzo ci sono state meno nascite e meno trasferimenti da altre regioni. A causa forse della crisi del lavoro e degli effetti del terremoto, i segnali di una regione bellissima ma che perde attrattività trovano riscontro nei dati della ricerca che il ricercatore Aldo Ronci ha svolto per conto proprio sul calo demografico.

I cui numeri principali sono nei 3.573 abitanti (da 1.326.513 a 1.322.760) che sono andati via negli ultimi 8 mesi pari a un indice di decremento dello 0,28% più alto della media in Italia ( 0,12%). Allargando la proiezione a due anni e otto mesi l'Abruzzo ha perso 11.179 abitanti. «E le variazioni percentuali della popolazione abruzzese sono peggiori di quelle medie nazionali da ormai 4 anni», sottolinea il ricercatore di Sulmona. Che aggiunge: «La flessione della popolazione è dipesa dal saldo naturale che ha registrato un decremento di 3.175 unità pari allo 0,24% a fronte dello 0,17% nazionale, al quale si è aggiunto il saldo migratorio che ha subito anch'esso un decremento di 588 unità pari allo 0,04% in controtendenza con il dato italiano che ha segnato un incremento dello 0,03%».

Ortona è la città che in proporzione perde più di tutti. Vasto ha invece i numeri positivi più alti.

A guidare il calo demografico è la provincia di Chieti (-1.378) seguita da quella dell' Aquila (-1.190) e dai decrementi più lievi nelle province di Pescara (-811) e Teramo (-374). Il capoluogo di provincia che ha subito la flessione più alta è Pescara (-684) seguono, Chieti (-338), L'Aquila (-188) e Teramo (-97).

Ma fra i comuni che hanno più di 15mila abitanti, che i dati appaiono impietosi. In particolare Ortona è il comune abruzzese che perde più di tutti (-148, -0,63%). Poi ci sono Lanciano (-114, -0,32%) e Sulmona (-54, -0,22%). In questa fascia troviamo anche i comuni che vanno controcorrente e aumentano i residenti. In testa c’è Vasto (+212; +0,52%), quindi Montesilvano (+198; +0,39%) e Francavilla (+99;+0,37%).

L’ultima riflessione è sull'Area metropolitana Chieti-Pescara (composta da Cappelle sul Tavo, Cepagatti, Città Sant'Angelo, Collecorvino, Montesilvano, Moscufo, Pescara, Pianella, Spoltore, Chieti, Francavilla, Ripa Teatina,San Giovanni Teatino, Torrevecchia Teatina e Silvi). Dopo che negli anni passati era riuscita a compenre i decrementi dell'Abruzzo, nei primi 8 mesi dell’anno scorso ha smarrito il suo ruolo trainante. Anche qui infatti è stato registrato un calo di nascite ed immigrati. E i terremoti non c’entrano.