Abruzzo, parco della costa teatina da rifare: l’ultimo round ai sindaci

Il ministro Galletti accoglie i rilievi di incongruenza sulla perimetrazione fatta dal Commissario: si allungano i tempi? Mazzocca, critico, diserta l’incontro

LANCIANO. Se parco dev’essere che si rispettino almeno le volontà e le scelte delle amministrazioni in materia urbanistica e di perimetrazione dell'area protetta. E' questo che sono andati a ribadire al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, i sindaci e gli amministratori coinvolti nella Parco nazionale della Costa teatina. La legge istitutiva è la 93 del 23 marzo 2001, ma sulla perimetrazione disegnata dal Commissario regionale Pino De Dominicis i sindaci di Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino Di Sangro, Casalbordino, Villalfonsina, Pollutri, Vasto e San Salvo non erano d’accordo.

Non esistono "favorevoli" e "contrari", ma un corpo unico di amministratori che deve rispondere sul campo di scelte che invece verrebbero imposte dall'alto. In 15 anni di tira e molla, proteste, battaglie, infiniti dibattiti sulla perimetrazione e fazioni contrarie, si è tornati al punto di ridisegnare il Parco.

Gli amministratori dei dieci comuni, assieme al presidente della Provincia di Chieti, Mario Pupillo e al presidente della Regione, Luciano D'Alfonso hanno ottenuto dal ministero la possibilità di far pervenire delle modifiche alla perimetrazione che saranno prese in esame della Presidenza del consiglio dei ministri prima dell'istituzione del parco. «Bisogna poter dare seguito alla legge nazionale rispettando le modalità e gli strumenti democratici», rimarcano i sindaci, «ciò che è stato fatto è assurdo e inspiegabile. Non è possibile che nella redazione di un piano non vengano consultati i consigli comunali e le amministrazioni». Saranno quindi evidenziate incongruenze come quella, nel caso di Vasto, di inserire addirittura l’ospedale nel futuro parco, o ancora, nel caso di Fossacesia, di annettere nella zona 1 il porto turistico. Da rivedere anche l'inserimento di zone fortemente antropizzate. Come emerso nel confronto con il ministro il Commissario non avrebbe dovuto stilare le norme di salvaguardia della riserva, ma solo perimetrare l'area.

Alla riunione non ha partecipato il Sottosegretario alla giunta Mario Mazzocca (Sel) ritendola inutile: «Il governo deve arrivare all'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per la la istituzione del Parco. Noi abbiamo sempre sostenuto», aggiunge Mazzocca , «come questa scelta, fatta quindici anni fa, va ormai declinata con un atto doveroso da parte del Governo. Poi sulla sostanza dei contenuti con i quali riempire il perimetro dell'Area protetta, io ho proposto un'istanza affinché si possa davvero farlo con le comunità, istituendo un tavolo di lavoro con tutti gli enti coinvolti. Questa per noi é una parte del modello di sviluppo sostenibile che vogliamo dare all'Abruzzo, se però altri hanno altre intenzioni, non meglio identificate e mal celate, è bene che lo dicano chiaramente senza andare a cercare capri espiatori che non ci sono e che possono ritorcersi contro di loro».

Daria De Laurentiis

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