Accordo alla SevelPd: ora va sbloccatoil Campus automotive

Il segretario regionale Paolucci: "L'accordo è la prova che l'unità sindacale porta buoni frutti"

ATESSA. Come anticipato ieri dal Centro è stato raggiunto l'accordo sindacati-azienda sulla nuova metrica di lavoro e le pause alla Sevel di Atessa: oltre a Uilm e Fim ha firmato anche la Fiom-Cgil. «L'accordo raggiunto è la prova che l'unità sindacale porta buoni frutti per i lavoratori», ha commentato il segretario regionale del Partito democratico Silvio Paolucci.

L'accordo sulla nuova organizzazione produttiva prevede che alla Sevel sia attivata, a partire dal 3 ottobre, la «Ergo Uas», permette di misurare e controllare i carichi di lavoro e i relativi tempi standard di produzione. L'introduzione del nuovo sistema avverrà attraverso una fase iniziale di sperimentazione. Poi dal 3 ottobre la sperimentazione partirà dalle lavorazioni dell'unità operativa di montaggio.

Con l'intesa la Sevel conferma gli accordi sottoscritti in aprile e maggio. I 150 contratti di lavoro a tempo determinato in scadenza il 31 agosto saranno trasformati a tempo indeterminato dal primo settembre. I contratti di somministrazione di lavoro a tempo determinato per 120 lavoratori, in scadenza il 30 luglio prossimo, saranno rinnovati a partire dal 26 agosto e fino al 26 novembre 2011. La Sevel continuerà ad avvalersi, fino al primo ottobre, delle prestazioni di 380 lavoratori tramite il distacco già in corso dalle officine di Grugliasco e da altri stabilimenti Fiat.

«Dopo le critiche di Fiom a Uilm e Fim», ha detto il segretario provinciale Uilm, Nicola Manzi, «sugli accordi di Pomigliano, Mirafiori, ex Bertone e Melfi e gli scioperi in Sevel contro la nuova organizzazione del lavoro Ergo Uas, ora anche la stessa Fiom firma e condivide l'avvio della fase di sperimentazione come per Melfi».

Per Paolucci «l'Abruzzo può tornare a diventare una terra di sperimentazione, innovazione e percorsi virtuosi nel mondo del lavoro con il coraggio degli attori principali. L'economia abruzzese è legata in maniera indissolubile al destino di Sevel, del suo indotto e della Val di Sangro», dice Paolucci, «per questo abbiamo auspicato a più riprese che si raggiungesse una unità di intenti fra sindacati e con l'azienda. Ora per investire sulla permanenza di Sevel è necessario sbloccare il Campus dell'Automotive».
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