CORONAVIRUS / ABRUZZO

Altri 16 migranti positivi, questa volta a Gissi. Il governatore: "Basta, occorrono navi-quarantena"

Il presidente della giunta regionale accusa il governo e denuncia: "Le strutture di accoglienza non garantiscono nemmeno la sicurezza e la separazione anche dai casi negativi". L'assessore alla Sanità: "Necessario rendere obbligatori i tamponi agli sbarchi"

PESCARA. Sono positivi al Covid 16 migranti su 50 nel centro di accoglienza (Cas) di Gissi. A rivelarlo, prima dei dati ufficiali della Asl e quindi dell'assessorato, è il presidente della Regione Marco Marsilio (Fratelli d'Italia) che in una nota, in linea con quanto asserisce il suo partito in sede nazionale, chiede al governo di adottare il blocco navale per impedire nuovi sbarchi e di allestire navi quarantena dove trasferire i migranti "perché le strutture dove sono ospitati non possono garantire la necessaria sicurezza".

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Il caso dei migranti positivi di Gissi, segue quello di ieri a Moscufo (7 positivi) e di Pettorano sul Gizio. Tutte strutture, secondo Marsilio, "che non garantiscono nemmeno la sicurezza dei migranti e la separazione anche dei loro stessi compagni attualmente negativi".

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"Dopo il caso di Pettorano avevamo chiesto di non inviare altri migranti in Abruzzo", scrive il governatore abruzzese, "il Governo non ha voluto sentire ragioni e prima ancora di convocare riunioni in Prefettura aveva già spedito i pullman verso la nostra regione. I sindaci delle località interessate hanno invano invocato l’adozione di misure sanitarie per garantire la sicurezza dei cittadini. È inaccettabile che, dopo quattro mesi di duri sacrifici che avevano praticamente azzerato la curva dei contagi, si debba rischiare il sorgere di focolai per colpa dell’approssimazione e della superficialità con cui il governo ha gestito gli sbarchi dei migranti".

L'assessore regionale all'Sanità Nicoletta verì “La percentuale di positivi al Covid 19 tra i migranti trasferiti in Abruzzo è pari al 30 per cento del totale: un livello allarmante, che rischia di mettere a repentaglio i sacrifici degli ultimi mesi dei nostri concittadini e gli sforzi che le imprese stanno mettendo in campo per ripartire in un momento così drammatico per la nostra economia”.

L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, da una parte rassicura gli abruzzesi sul contenimento dei casi che finora hanno riguardato i migranti arrivati nella nostra regione e dall'altra rimarca come sia indispensabile non sottoporre solo a test sierologico i migranti sbarcati in Italia. "Questi trasferimenti rischiano di provocare enormi difficoltà alla rete sanitaria regionale, gli esami ai quali sono sottoposti i migranti non sono evidentemente sufficienti – continua – perché i tamponi, effettuati dalle nostre strutture sanitarie all’arrivo in Abruzzo, hanno stabilito che non erano affatto negativi al virus. Lancio un appello al governo nazionale, affinché sottoponga i migranti che arrivano sulle nostre coste a tampone obbligatorio e non solo a test sierologico”. “Fino ad oggi – conclude – sono stati tutti isolati e sono costantemente sotto controllo nelle strutture che li accolgono. Il problema, però, ora va risolto perché le scelte di alcune componenti del governo nazionale non possono distruggere quello che gli abruzzesi, come tutti gli italiani, hanno fatto in questi mesi per affrontare l’emergenza”.

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