Beni artistici trasferiti ai Comuni

Quaranta siti e immobili potranno essere messi a frutto per il turismo

PESCARA. Il federalismo demaniale può essere un volano per lo sviluppo del turismo. Lo sostengono Upi e Anci Abruzzo (l'unione delle Province e dei Comuni) sulla base del decreto legislativo 85/2010 che dà la possibilità agli enti locali di acquisire gratuitamente siti e immobili di valore culturale.

La richiesta va fatta sulla base di un programma di valorizzazione. Il ministero dei Beni culturali si riserva di accettarla se viene dimostrata la sostenibilità economica del piano e la bontà delle modalità di gestione.

L'opportunità nasce dal decreto legislativo del precedente governo, al quale è seguito un protocollo d'intesa firmato tra Agenzia del Demanio e ministero dei Beni culturali.

Sulla base dell'accordo in ogni Regione vengono costituiti tavoli tecnici operativi, coordinati dai direttori regionali dei beni paesaggistici, che dovranno valutare le proposte (l'Abruzzo ha approvato il decreto di costituzione del tavolo il 25 maggio scorso a firma del direttore regionale Fabrizio Magani).

Del problema si è parlato a Pescara nel corso di un seminario di Upi e Anci nella sede del consiglio regionale, presenti il presidente dell'assemblea Nazario Pagano, i presidenti delle Province di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, e di Pescara, Guerino Testa.

In Abruzzo sono disponibili circa 40 beni culturali in 18 comuni, tra cui i castelli di Celano e dell'Aquila, gli anfiteatri romani dell'Aquila, di Massa d'Alba, i teatri romani di Chieti e dell'Aquila, l'abbazia di San Clemente di Castiglione a Casauria e di Santo Spirito al Morrone di Sulmona, la casa di d'Annunzio a Pescara e la Taverna Ducale a Popoli.

Province e Comuni potranno coopererare per i programmi di valorizzazione, hanno spiegato gli avvocati Marcello Cardi e Marcello Vernola, «anche dando vita a società miste per coinvolgere gli imprenditori abruzzesi».

«L'iniziativa», ha detto il presidente dell'Unione Province d'Abruzzo Enrico Di Giuseppantonio, «è stata l'occasione per ragionare con autorevoli interlocutori, esperti e rappresentanti istituzionali delle province abruzzesi. Regioni, Province e Comuni dovranno mettere in campo le migliori strategie possibili per affrontare gli obiettivi imposti e le nuove responsabilità e dovranno saper costruire intorno al patrimonio assegnato occasioni importanti di sviluppo economico e di promozione del territorio e del turismo».

L'elenco dei beni demianiali che lo Stato potrebbe trasferire a Regione ed enti locali è comunque molto più lungo di quello che individua i soli beni artistici disponibili.

L'ultimo elenco redatto dall'Agenzia del demanio e trasmesso agli enti locali e alle Regioni comprende in Abruzzo ben 816 siti.

In gran parte di tratta però di terreni, parti di bosco, siti ferroviari dismessi, tratti di strade, case demaniali, poligoni di tiro dismessi, tutti siti molto difficili da mettere a frutto.

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