Da sinistra Salvini, la Meloni, Marsilio e Berlusconi nella sala del consiglio comunale di Pescara (foto di Giampiero Lattanzio)

ELEZIONI REGIONALI

Centrodestra: in Abruzzo il "patto dell'arrosticino", ma il governo è un'altra cosa / VIDEO

La reunion di Salvini, Berlusconi e la Meloni a Pescara. Il ministro rassicura M5s: "Onoro il contratto fino in fondo". Sistemate le candidature in Piemonte e Basilicata

PESCARA. La "foto" di Pescara è un po' più sbiadita di quella che, nel novembre 2017, segnò il "patto dell'arancino" a Catania, ma basta a far ritrovare i leader del centrodestra a 48 ore dal voto in Abruzzo. Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi tornano a sedere allo stesso tavolo in occasione del voto di domenica e a sostegno del candidato unico del centrodestra, Marsilio. Non accadeva dalle politiche. E, nel momento di massima tensione tra M5S e Lega, si fa strada l'idea che la reunion del centrodestra serva anche ad aumentare il pressing del leghista su Luigi Di Maio. Ma non è così. «Non c'è alcuna ripercussione sul governo, ho un contratto di governo che onorerò fino in fondo», è la sentenza di Salvini.

Il "patto dell'arrosticino" dei tre leader era atteso con una certa preoccupazione in casa M5S, dove le elezioni in Abruzzo, in caso di debacle, possono riaccendere la fronda degli ortodossi, da tempo contraria a quello che viene considerato come un eccessivo appiattimento del Movimento alla Lega. Eppure, per ora Salvini spala via ogni ipotesi di "proiezione" del centrodestra unito a livello nazionale. Stare con il M5S un suicidio? «Io mantengo la parola data e la mia parola conta più dei sondaggi», spiega il vicepremier che guarda al voto di domenica con un doppio obiettivo: da un lato affermare la superiorità «elettorale» della Lega all'interno del centrodestra e dall'altro vincere il primo test, da qui alle Europee, con il suo alleato di governo.

GUARDA IL VIDEO di Giampiero Lattanzio e l.c.

I leader del centrodestra a Pescara, Berlusconi si rilassa due minuti
La conferenza stampa di Salvini, della Meloni e del Cav che però accusa un po' di stanchezza come si vede nella parte finale del video

 

I tre leader puntellano l'alleanza anche nelle altre Regioni, Piemonte e Basilicata su tutte. In un incontro durato poco meno di un quarto d'ora, Berlusconi e la Meloni avrebbero fatto un punto sull'accordo nel centrodestra per le candidatura in Basilicata e Piemonte e Salvini avrebbe assicurato il leader FI sul rispetto dei patti, dopo che, nei giorni scorsi, diversi rumors raccontavano della tentazione della Lega di correre da sola a Torino e dintorni. Sistemato questo, si è poi inteso parlare solo dell'Abruzzo. Cosa che, difatti, Salvini ha ribadito subito davanti ai microfoni. Anche se, davanti alle telecamere, lui e Berlusconi compaiono agli estremi opposti del tavolo, con Meloni in mezzo a richiamare il leader leghista «sull'auspicio» di vedere il centrodestra unito anche in Italia. Il Cavaliere non cita neppure il «grande avversario» M5S, limitandosi a identificare i valori del centrodestra con quelli dell'Occidente. «Il centrodestra è il recente passato, il presente e il futuro dell'Italia e dell'Europa», sottolinea l'ex premier che, interpellato sulla possibilità di una reunion anche al governo, glissa: «È una domanda che dovete indirizzare al ministro dell'Interno...». Ma Salvini, di ritorno del centrodestra non vuole sentirne parlare. Avverte i cronisti che vuole parlare solo di Abruzzo. Evita, con una battuta («Ne parlerò con il ministro dell'Interno francese...») di soffermarsi sul ritorno di un'alleanza con FI e Fdi che farebbe saltare il governo. Certo, in caso di rottura con Di Maio su un nodo-chiave come la Tav, la foto un po' freddina di Pescara può riacquisire vigore. Soprattutto se, domenica sera, la Lega riuscisse a dare una prima spallata elettorale al M5S